“L’Albero dell’amore”, nelle stampe popolari

Il tema dell’Albero dell’amore costituisce una rappresentazione satirica delle relazioni fra i sessi

La nostra ricognizione fra le stampe popolari prosegue con “L’Albero dell’amore”, un tema classico, al pari di quello della “Contesa familiare su chi porta i pantaloni” (la “Disputa dei pantaloni”) e “La Scalinata delle Età”, già considerate, e il “Mondo alla rovescia”, ancora da esaminare.


Valutiamo “l’Albero dell’amore” sulla scorta delle considerazioni espresse da Frédéric Maguet nel sito “Histoire par l’image”.

 

L’Albero dell’amore.- La Francia del XIX secolo conosce una divisione fortemente marcata fra i sessi per quanto concerne i compiti, i ruoli e gli spazi. […] il ruolo di autorità nel matrimonio tocca in generale agli uomini.


Come la “Disputa dei pantaloni” e alcune vignette del “Mondo alla rovescia”, il tema dell’Albero dell’amore costituisce una rappresentazione satirica delle relazioni fra i sessi.

 

Nella sua “Storia della maiolica patriottica sotto la Rivoluzione”, Champfleury osserva che il modello dell’Albero d’amore è di gran moda sia nel campo delle stampe che in quello della maiolica.


Gli uomini sono appollaiati sui rami di un albero in cima al quale troneggia l’Amore, mentre le donne cercano di farli scendere giù con i mezzi più svariati. A volte ricorrono alla seduzione: “Suzon tira per la manica suo marito: dolce, dolce Jacquot…”.


Le maioliche del XVIII° secolo, le cui figure sono accompagnate da brevi frasi in rima, fanno riferimento regolarmente a dei regali. Le insalatiere di Nevers portano così la dicitura “In modo piacevole - questa tabacchiera ricevi” o “L’affascinante Isabeau – gli presenta un bel cappello”.


Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la seduzione non è sufficiente.


Le stampe del XIX° secolo privilegiano metodi più energici: una donna usa una scala per cercare di prendere un “guerriero coperto di gloria”, un’altra regge in mano una pertica.


Il modo più radicale consiste nel tagliare il tronco dell’albero: due donne a questo scopo utilizzano una sega da boscaiolo, mentre una terza si prepara a ricorrere ad una corda per far cadere il tutto.


Il motivo iconografico, vicino all’Albero della vita sul piano formale - e all’Albero della Cuccagna sul piano del contenuto - compare nelle incisioni del XVI° e XVII° secolo (“L’albero dal bel frutto”). Ma in questo caso sono le donne che si trovano sui rami mentre gli uomini cercano di farle scendere (con un liuto o con un arco…); l’inversione sembra essersi generalizzata nel XVIII° secolo.


Per Duchartre e Saulnier (1944), «l’Albero dell’amore significa che i mariti sono prede difficili da trovare e costituisce una presa in giro nei confronti delle ragazze in cerca di un marito». Allo stesso tempo, l’immagine attribuisce alle donne l’iniziativa della conquista amorosa.


Presentare così, nei primi anni del XIX° secolo, le relazioni uomo-donna costituisce un’inversione comica di norme comuni, ma non una sovversione; come nel caso del “Mondo alla rovescia”, l’inversione dei rapporti si stabilisce da una parte all’interno di una struttura relazionale stabile che non si tratta di pervertire o di contestare a fondo, e, d’altra parte, con un tono umoristico che allontana qualsiasi interpretazione in termini di rivendicazioni.

 

Fonte: Frédéric MAGUET, «L’Arbre d’Amour», Histoire par l’image [en ligne], consulté le 30 Décembre 2016.

URL : http://www.histoire-image.org/etudes/arbre-amour

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Articolo pubblicato il 14/01/2017