Consiglio Regionale del Piemonte. L’ultima seduta è dedicata ai Bilanci

Approvato il preventivo del consiglio regionale, mentre per la Regione si ricorre all’esercizio provvisorio

Ieri si è tenuta a Palazzo Lascaris, l’ultima seduta del consiglio regionale del Piemonte, interamente dedicata al bilanci del consiglio e della Regione.

All’unanimità dei votanti viene approvato il bilancio previsionale 2017-19 del Consiglio regionale, mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto.

Il fabbisogno previsto dell’Ente per il 2017 ammonta, al netto delle uscite per conto terzi e delle partite di giro, a 49.597.988,78 euro. La parte di spesa corrente, comprensiva di tutte le spese del personale e di funzionamento, al netto dei fondi di accantonamento, si attesta su 45.300.000 euro, con una riduzione rispetto all’analogo aggregato del 2016 di circa un milione di euro. A questo risparmio, già preannunciato nel corso della conferenza della settimana scorsa del Presidente Mauro Laus,  contribuisce, fra l’altro, anche la riduzione delle spese per l’affitto di locali, grazie all’ottimizzazione in corso degli spazi con l’uso dei nuovi uffici del palazzo di proprietà consiliare già sede del Banco di Sicilia. Dall’inizio del 2015 fino all’attuale bilancio previsionale 2017-2019 il Consiglio regionale è riuscito ad apportare un contenimento del fabbisogno finanziario di spesa corrente pari al 10%.

Più laboriosa la discussione sul bilancio preventivo della Regione. A causa delle lungaggini governative e della burocrazia statale, la giunta del Piemonte non ha potuto presentare il documento contabile definitivo, ma ha sottoposto al voto del consiglio l’autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2017 per i primi tre mesi del 2017, approvato poi con 29 voti favorevoli, 2 contrari e 12 non votanti  

Si è in attesa dell’esito del confronto a livello centrale tra il Governo e le Regioni sui tagli al bilancio statale che si ripercuoterebbero per 2,8 miliardi di euro sui bilanci regionali, come affermato dal relatore di maggioranza Andrea Appiano, Intanto l’assessore Reschigna ha già programmato a fine gennaio la discussione in commissione Bilancio, della proposta del documento contabile definitivo.

IL relatore di minoranza Davide Bono del M5S, si rammarica per la scelta della giunta, difforme nel metodo seguito rispetto alle altre regioni e depreca la politica dello stato sprecone che invece di effettuare le riduzioni della spesa ministeriale, si accanisce sui cittadini, cercando di sopprimere bisogni primari. Sventata dal Movimento 5 Stelle la trasformazione di SCR da stazione appaltante a general contractor .

La proposta della Giunta, contemplava l'esecuzione dei lavori tra le attività consentite ad SCR. Reschigna ha poi affermato che non vi era intenzione di andare in questa direzione, tuttavia la svista lessicale a giudizio del M5S era molto pericolosa ed apriva la strada alla creazione di un general contractor “istituzionale”.

Grazie all'intervento del Movimento 5 Stelle si è fatta chiarezza su un passaggio normativo estremamente delicato che avrebbe potuto determinare interpretazioni fuorvianti rispetto al vero ruolo di SCR come stazione appaltante.

“Abbiamo chiesto ed ottenuto, precisa Davide Bono, di aggiungere nel testo di legge che per le attività di progettazione e direzione lavori SCR dovrà ricorrere a personale interno o, in caso di mancanza di competenze disponibili, a professionisti esterni selezionati tramite procedure di evidenza pubblica”.

Sulla stessa linea Diego Sozzani (FI) “con queste norme non vi sarebbero confini chiari alle funzioni svolte da Scr, con addirittura attività anche di tipo postale o attività di committenza ausiliaria. L’impressione è quella che si stia creando una nuova Consip”.

Gian Luca Vignale (FI) ha invece criticato la norma del testo in discussione che abroga le disposizioni, “approvate solo poche settimane fa e qualificanti per l’assestamento, al punto da farci ritirare in quel frangente i nostri emendamenti, che prevedevano una decina di milioni di euro a favore delle aziende colpite dalla recente alluvione di novembre. La nostra preoccupazione è per le conseguenza di questa scelta”

Per la Lega Nord è intervenuta Gianna Gancia che ha lamentato “l’impossibilità di procedere a un dibattito approfondito sul bilancio fintantoché non si chiariscano e si analizzino seriamente le conseguenza devastanti che possono derivare dalla ancora non risolta questione dei cosiddetti ‘derivati’, (decisa dal duetto Bresso –Peveraro). Inoltre insistiamo per la dismissione di tutte le partecipazioni regionali”

Ma a differenza di quel che succede nella vita civile qui nessuno paga (anzi Bresso pontifica dal parlamento europeo e Peveraro è stato nominato di recente presidente dell’Iren senza che neppure la sindaca Appendino abbia battuto ciglia).

Gancia interroga ancora Chiamparino sulle mancata riduzione del carrozzone delle partecipate regionali, senza ottenere risposta. Oggi si terrà la conferenza di fine d’anno del presidente Chiamparino. Chissà se in tale sede si ripeteranno le vacue e inattuate promesse dell’anno scorso?

Il vicepresidente della Giunta regionale con delega al bilancio, Aldo Reschigna, ha chiuso il dibattito difendendo la scelta “di basarsi sull’assestamento recentemente approvato perché, in attesa delle decisioni sugli eventuali tagli per il 2017, mancando l’intesa tra Governo e Regioni, non mi sento di presentare un bilancio di previsione. Comunque entro il 20 gennaio invieremo il disegno di legge relativo in Commissione. Per quanto concerne le aziende alluvionate, in realtà non vengono toccati i fondi a disposizione ma in questo modo viene facilitata la ricollocazione sia dei fidi e sia del personale di Eurofidi in altre aziende di garanzia”. In merito alla questione dei cosiddetti “derivati”, il vicepresidente ha detto “di condividere le preoccupazioni espresse dal capogruppo della Lega Nord, ma per i prossimi dieci anni la situazione rimane in una condizione di compatibilità finanziaria in attesa di una soluzione del problema

«L’assessore regionale al bilancio che ammette candidamente come il peso dei derivati si scaricherà sul bilancio tra dieci anni è uno spettacolo penoso. A governare così sono tutti capaci.

Così Gianna Gancia, replica a Reschigna, per poi concludere

«La chiarezza sui derivati in carico alla Regione e sui loro effetti sul bilancio, è il primo problema. Il resto, è perdere tempo”

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Articolo pubblicato il 29/12/2016