L’ultima passeggiata di Fabrizia. ’Vado al Weinachtmarkt, qui dietro, ho letto che è uno dei mercatini di Natale più belli ‘.

 

Fabrizia di Lorenzo, 31 anni, di Sulmona, come è stato detto su Rai1, era arrivata a Berlino tre anni fa, dove aveva fatto anche l’Erasmus e, dopo essersi diplomata in ‘relazioni internazionali’, aveva trovato un primo impiego presso la Bosch e poi, presso un’azienda di consulenza trasporti e logistica, la 4Flow che si trova a Berlino, sulla hallenstrasse.  

 

I suoi colleghi e amici non se la sono sentita di parlare di lei. Lungo la hallenstrasse, ci sono dei localini italiani che frequentava, quando faceva una pausa, quando si incontrava con i suoi amici, come il Caffè Lucano e il Ristorante ‘Il Pozzetto‘, dove spesso mangiava insieme ai suoi colleghi. Il proprietario intervistato, si è mostrato dispiaciutissimo per la ragazza e la famiglia e, quasi in lacrime, ha detto:’ Poteva capitare a chiunque, fa troppo male sentire questa cosa! 

 

Uno dei primi lavori che Fabrizia aveva trovato a Berlino, era stato una piccola collaborazioni presso Berlino Magazine, una rivista one-line che è un punto di riferimento per tanti ragazzi che vivono a Berlino, che cercano contatti  dall’Italia e per chi ha intenzione di trasferirsi in questa città. Ha detto una giornalista della rivista: ’ Diversi giovani tedeschi si sono sentiti molto dispiaciuti per l’evento, perché va a colpire il cuore di Berlino, la natura multiculturale di Berlino, esempio riuscito di multiculturalismo, poli-linguismo, convivenza pacifica tra culture.  

 

Un’altra giovane operatrice del magazine ha detto: ’ Fabrizia ha collaborato con noi nel 2014. Esattamente da marzo fino a settembre, ha scritto 5 articoli su temi più vicini ai suoi interessi e studi, ossia di geopolitica. Era una ragazza molto positiva che ha dato il suo contributo con entusiasmo, quando la nostra rivista era ancora piccola e appena costituita.  

 

Il papà Gaetano e la mamma Giovanna, si sono chiusi nel loro dolore. ‘Era cosi contenta di stare lì. E’ triste che una persona esca dal lavoro e non rientri più. -  Ha detto la madre tra le lacrime al vescovo di Sulmona.’  Al di la delle parole indifendibili di Poletti che il giornalista, Andrea Casadio, nel suo articolo su ‘ il fatto quotidiano’ ha ben commentato, affermando conclusivamente, nei confronti del ministro: ‘ con il suo curriculum le già andata grassa che l’hanno preso alla Legacoop di Budrio (Italy) - le eccellenze italiane come Fabrizia, come Valeria Solesin, hanno dato, con i loro studi, esperienze, sensibilità, un contributo straordinario  di competenza, cultura  alla società, dovunque essa si trovi, di qualunque Nazione si tratti, perché il mondo è dell’uomo, ovunque voglia vivere.  

 

Nonostante questo, ci lascia una grande tristezza la perdita di una persona, di un’eccellenza, per l’orgogliosa circostanza che Fabrizia è stata cittadina italiana, che l’Italia l’ha generata, formata e, scevri di qualsiasi considerazione di maniera, di retorica  che accompagna spesso discorsi istituzionali,  parole scritte sui giornali, possiamo dire con italiana fierezza e rimpianto per il modo prematuro con cui ci ha lasciati che  Fabrizia sarà  viva nei nostri ricordi, nelle nostre coscienze, nei nostri cuori, per sempre, RIP.   

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Articolo pubblicato il 29/12/2016