Ingresso gratuito con l'inchino. Una imperdibile mostra d'arte là dove diventa arte allestire una mostra
Vi sono molti motivi per approfittare della languida stagione invernale e ritagliarsi un pomeriggio per andare ad Alba. L'occasione è da non perdere: visitare la preziosa mostra "Futur Balla" che dal 29.10.2016 è ospitata presso la prestigiosa sede della Fondazione Ferrero e che proseguirà fino al 27. 02. 2017.
Il primo motivo è sicuramente l'interessante percorso storico e artistico dell'artista torinese Giacomo Balla, interprete del divisionismo italiano e protagonista di quel movimento futurista che, soprattutto nel periodo racchiuso tra le due guerre mondiali, fu portavoce della creatività artistica italiana al pari del cubismo e della nascente arte astratta.
Un percorso che spazia dal periodo ritrattista, legato a un primitivismo sociale splendidamente reso con un tratto puntiforme dal sapore impressionista, al magico tempo del fascino della luce e della velocità, fino all'ultimo periodo caratterizzato da un ritorno all'arte figurativa. Un affascinante cammino che si snoda tra una ricca e interessantissima sequenza di tele, di disegni e di modelli, ognuno di essi scrigno di una memoria storica consegnata a noi per una contemplativa sosta capace di nutrire la riflessione e la fantasia.
Il secondo motivo è legato alla qualità della mostra, organizzata e allestita in una maniera esemplare, preceduta da un curatissimo filmato esplicativo che si può gustare comodamente seduti sulle poltrone dell'elegante auditorium. Un cortometraggio capace di trasportare lo spettatore nei luoghi e nei tempi, stabilendo un contatto umano, creativo e culturale con la vita e le esperienze dell'artista.
Il terzo motivo è, a parere di chi scrive, forse il più importante. Sta nella gratuita concessione della mostra a un pubblico immenso che, fino ad oggi, ha superato le 35.000 presenze.
Allestire una mostra di tale livello, ha un costo difficilmente immaginabile, metterla a disposizione di un pubblico infinito senza alcun biglietto d’ingresso è una dimostrazione di come ancora certa imprenditoria sia legata a una signorilità filantropica ai nostri giorni sempre più rara.
La mostra, infatti, è stata voluta così per tradizione e per volontà della signora Maria Franca Ferrero, moglie dello scomparso Michele Ferrero, indimenticato magnate dell'omonima azienda dolciaria nota in tutto il mondo.
Quando l’agiatezza figlia della sapienza e della lungimiranza si mette a disposizione della popolazione e si offre a lei, con un omaggio culturale di un tale spessore e altrettanta cura, diventa un forte segnale di umanesimo e di civiltà.
Muoversi tra i preziosi dipinti amalgamati in un insieme non quantificabile, in quanto regalo e basta, porta a riflettere sul valore aggiunto della capacità imprenditoriale di produrre benessere, quando il benessere è poi condiviso con tutti. Avvenimento raro che però ha un forte eco di ritorno positivo e non solo come immagine.
A questo pensavo mentre mi spostavo tra le tele del Maestro italiano del 900. Pensavo alle polemiche su mostre andate perdute legate a quel saccente indirizzo artistico autoproclamato ormai da tempo dalla città di Torino. Una medaglia a se stessa per trovare altro di cui vantarsi dopo aver perduto la sua laboriosità, la sua più vera eccellenza.
Quando le occasioni di far arte e cultura esistono, ma in qualche modo sfuggono poiché le amministrazioni lottano con le eredità dei debiti di quel denaro a loro affidato per trattare la cosa pubblica, prendere lezioni da certa eccellenza imprenditoriale privata di cui veramente si può fregiare il nostro territorio e che fa scuola, potrebbe non essere un errore.
Certamente c'è da imparare inoltrandosi senza pagar biglietto tra le tele dell'allestimento dedicato a Giacomo Balla, muovendosi in quella bomboniera della cultura che è Fondazione Ferrero di Alba.
Fondazione nata per lungimiranza di Michele Ferrero, allo scopo di dare spazio ai più meritevoli eventi del territorio e non solo, fondazione che, senza far troppo clamore, ma molti fatti concreti sì, da sempre si distingue per iniziative benefiche, selezionate e di ampio spettro culturale.
E mentre mi allontanavo dalla prestigiosa manifestazione, ripensavo al fatto che è stato un vero privilegio essere ospitato tempo fa su quel medesimo palcoscenico nel corso della mia ben più modesta carriera letteraria e artistica...
Tutte le mostre della fondazione Ferrero sono caratterizzate da un'ampia partecipazione della popolazione albese. È un filo ombelicale che unisce la città alla sua azienda che, nonostante le lusinghe di paesi più lungimiranti in tema di accoglienza fiscale, continua a rimanere non soltanto in Italia, ma mantiene sia la sede che il suo primo stabilimento ad Alba. Un esempio a cui dovrebbero prestare attenzione in molti.
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Articolo pubblicato il 27/12/2016