L'angolo della satira del Prof. Giancarlo Pavetto - Dormo come un legno….Tranquillo nonostante tutto

Errare umanum est, perseverare diabolicum

L’alto prelato, giunto sul suolo italico dalla fine del mondo, è tranquillo e “dorme come un legno”. Nonama ricordare la sua amicizia inveterata con il mondo islamico che lo ha portato a contrapporsi con modi subdoli al suo predecessore papa Ratzinger, ai tempi del discorso di Ratisbona. Dorme sereno e non ricorda la sua gita a Lampedusa, dove ha gettato fiori nel mare ed ha invitato in Italia, in Europa e non certo in Vaticano, tutti coloro che volevano arrivare. Dorme come un legno, perchè non gli sono di peso e non tormentano il suo sonno le stragi di persone innocenti e di bambini, derivate anche dalla sua  garrula accoglienza senza limiti.

Errare umanum est, perseverare diabolicum. Non lo ha capito quella specie di “armoire” detta anche “…ulona” che risponde al nome di Angela Merkel, adorata fino a qualche tempo fa da Renzi e dai democratici italioti. Ha annunziato “ urbi et orbe,” dopo essersi fatta intravedere sul luogo della strage di Berlino, che lei non intende rinunciare al suo programma di accoglienza.

#state sereni sudditi tedeschi e continuate a darle il vostro voto.

Ad ognuno il suo. All’Italia Bergoglio ed Alfano alla Germania la Merkel.

Il ministro di Renzi (ed ora di Gentiloni), Giuliano  Poletti, il capellone che è il grande capo delle coop ed è pertanto il più interessato sostenitore dell’immigrazione (pecunia non olet), ha commentato a proposito dei giovani italiani che lavorano all’estero: “conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo paese non soffrirà a non averla più tra i piedi”.

Il Poletti non avrà più di sicuro tra i suoi piedi  la giovane dott. Fabrizia Di Lorenzo da Sulmona, costretta dal suo governo ad emigrare nel 2013 ed a cercare lavoro in Germania.

La giovane, pochi giorni prima, aveva postato su twitter la scena di un film in cui un professore universitario invitava un allievo a lasciare l’Italia “perché qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri”. C’è qualcuno nel governo attuale, più dinosauro di Poletti?

Perché, caro Poletti, visto il fastidio ed anche lo schifo che ti ispirano gli italiani che hanno  dovuto cercare lavoro all’estero, hai concordato con il tuo governo  di inviare in giro per il mondo la isterica amica di Renzi, Maria Elena a fare propaganda per il referendum?  Pensi proprio che gli italiani all’estero siano dei poveri cristi che non leggono i giornali e siano quindi del tutto ignari delle vicende bancarie della famiglia Boschi e degli affari non troppo limpidi dalla famiglia Renzi?

Un grosso camion, con a bordo il cadavere del suo padrone e guidato da un islamico, riesce a raggiungere il centro di Berlino ed a scagliarsi su di un mercatino natalizio, facendo una strage. La Polizei, ossia l’apparato di sicurezza messo in campo dalla Merkel, si lascia sfilare sotto il naso l’assassino e poi cerca con cura di nascondere che il terrorista era un profugo ospitato dalla cancelliera.

Invece il (forse) tunisino sbarcato a Lampedusa, accolto da una sindaca, talmente buona da venire candidata al premio Nobel per la dabbenaggine, aveva dato fuoco ad un centro di accoglienza. Era poi finito in carcere per questo ed altri gravi reati. Scarcerato dal ministro Alfano, incaz..ato perché il “profugo” demoliva la sua storytelling per cui mai i terroristi arrivavano con i barconi, aveva ricevuto il solito foglio di espulsione ed era finito in Germania, accolto e mantenuto dalla Merkel fino al giorno del massacro.

Una fazione di tedeschi, dimostrando che la memoria storica per una parte di quel popolo non è “magistra vitae” e neppure fonte di riflessione, è scesa in piazza, inneggiando all’accoglienza ed alla cancelliera.

Che cosa è per questi tedeschi, immemori di  altri storici massacri, una strage con  dodici morti  e qualche decina di feriti a confronto con i soldi messi nelle loro tasche con la politica economica “uber alles”della Angela Merkel Kasner?

 

 

  

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 24/12/2016