Ankara: assassinato Ambasciatore Russo, attentatore Terrorista o Eroe ?

Le prime reazioni all'assassinio dell'Ambasciatore turco osservate sui social network sono contrastanti, da una parte le dichiarazioni ufficiali di condanna, dall'altra sui social migliaia di tweet e post che inneggiano all'azione del giovane turco

La notizia è l'assassinio dell'Ambasciatore russo Andrey Karlov ad Ankara per mano di un ventiduenne poliziotto turco (Mevlut Mert Aydintas),avvenuto nella exhibition hall del Cagdas Sanatlar Merkezi. Il Presidente della Duma (il Parlamento russo) Zhyrinovski ha accusato l'occidente e la NATO di essere i mandanti dell'assassinio e di conseguenza la diplomazia europea si è subito genuflessa emettendo comunicati scritti in politichese di cordoglio e vicinanza al regime russo. L'assassinio avviene in un contesto di forte contestazione popolare nei confronti della Russia per gli eccidi in Siria. Il poliziotto sarebbe entrato all'interno dell'esibizione usando il proprio tesserino di ordinanza. Sorprende il fatto che l'Ambasciatore non avesse la propria scorta e che non vestisse il giubbotto antiproiettile sottogiacca che normalmente in questi contesti viene utilizzato dai diplomatici se in pubblico in aree considerate a rischio. 

Il giovane poliziotto turco dopo aver sparato sul suo obiettivo evita di sparare sui presenti alla conferenza, segno che non voleva provocare una strage a casaccio (elemento tipico dei terroristi) ma aveva un obiettivo ben preciso. Nel fermo immagine mentre profferisce il suo discorso lo si vede impugnare la pistola con il dito sul castello e non sul grilletto, una postura da professionista in quanto il dito si porta sul grilletto solo prima di sparare. Lo stesso poliziotto dice delle cose ben lontane da una rivendicazione farneticante tipica dei tagliagole dell'Isis. Facendo un sunto del suo proclama dice "Avete ucciso tanta gente ad Aleppo, ora morite voi". Ha un aspetto molto poco "radicalizzato", il viso imberbe vestito all'occidentale, molto distante dallo stereotipo della palandrana e la lunga barba.

E' probabile che ognuno cucirà addosso al poliziotto la versione che più gli conviene. Per alcuni deputati russi sarà il solito complotto della CIA, per altri sarà il Mossad per altri ancora un complotto Europa-NATO. In Turchia già ci si affretta a dire che questa persona era legata a Fethullah Gulen e i suoi genitori e la sorella sono già stati arrestati. In Italia prevale la tesi che sia legato all'Isis o comunque all'estremismo islamico in quanto avrebbe urlato Allahu Akbar (cosa che dicono almeno un miliardo di islamici sulla terra pur non essendo terroristi).

Ma le persone comuni concordano davvero con queste tesi ? 

Navigando sui social network cercando di comprendere quale è il reale sentimento delle persone sparse ai quattro angoli del globo, scopriamo una lettura ed un sentiment differente da quella che ci viene fornita in queste ore dai vari "esperti" di geopolitica che subito hanno occupato tutte le trasmissioni televisive.

Sul web, in certe etnie ben precise (e badate bene di religioni differenti), in poche ore la figura di questo poliziotto è passata da quella di attentatore a quella di Eroe, cioè qiesto ragazzo avrebbe fatto quell'azione che in tanti pensano ma non hanno il coraggio di fare. Dopo più di un anno di bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile di Aleppo non c'è da sorpendersi che vi sia un forte sentimento anti russo specie nella popolazione Siriana ed in quella Turca. Il recente riavvicinamento Russia - Turchia è basato sugli interessi dei due rispettivi regimi ma non su una base ideologica e culturale comune. I Turchi sono da sempre vicini alla popolazione siriana di Aleppo composta da molti turcomanni.

Da sempre le modalità di guerra russe sono tra le più cruente, Cecenia, Georgia, Ucraina, Siria, non è pensabile che migliaia di morti innocenti tra cui migliaia di bambini, ospedali e scuole bombardate sistematicamente, non producano effetti di ritorsione. L'Europa e gli USA di Obama sono tra i maggiori complici di questa mattanza in quanto hanno sempre posto davanti gli interessi finanziari rispetto i diritti umani e non hanno mai avuto il coraggio di fare la voce grossa per fermare il Cremlino.

Lo si è visto anche nelle prime ore di ieri sera con un farneticante Presidente delle Duma che rilasciava dichiarazioni allucinanti e le cancellerie europee che chinavano la testa.

Il poliziotto turco ha deciso di alzare la testa e di opporsi a questo sistema folle per cui ci sembra normale assistere nei vari TG tutte le sere all'ora di cena allo spettacolo orribile di una popolazione sottoposta al genocidio senza che questo ci tocchi minimamente. Questo gesto pur nella sua follia trova una sua consacrazione tramutandolo agli occhi di tanti da assassino a Eroe.

Alcuni commentatori ieri sera dicevano che l'Italia non ha sulla coscienza nemmeno un morto siriano perchè l'Italia è uno dei Paesi più pacifici del mondo. E' una balla colossale autoassolutoria, perchè chi è a conoscenza di un crimine e non lo denuncia ne è complice e l'Italia è pienamente complice dei crimini commessi dai russi.

Combattere l'Isis non significa provocare 450.000 morti di cui 400.000 tra la popolazione civile, combattere l'Isis non significa bombardare le scuole con le bombe al cloro, combattere l'Isis non significa bombardare asili e scuole. Se non si inizia a denunciare con forza questi temi si farà solo il gioco dei terroristi e di chi sta guadagnando miliardi in queste guerre. La speranza è che i movimenti pacifisti e le organizzazioni come quelle di Gino Strada tornino a farsi sentire da quell'esilio in cui si sono confinati da quando le bombe non sono più amerikane ma russe. Serve che l'Europa dei diritti e dei valori torni ad essere l'Europa, con la forza della ragione che deve prevalere sulle logiche geopolitiche e finanziarie, altrimenti i poliziotti killer si moltiplicheranno in tutto il mondo.

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Articolo pubblicato il 20/12/2016