Homeless, not Dogless, il casalingo rifugio per cani sulla collina torinese

LUX Chiunque possegga un cane sa bene quale preoccupazione si provi quando è necessario assentarsi, vuoi per le ferie, o per qualsiasi altro motivo, E' necessario trovare una sistemazione per il fratellino minore. L'esame delle varie possibilità offre numerose soluzioni, tali da confondere colui che voglia assicurare il benessere garantito a casa alla amata bestiola.   Conversando con amici , mi è stata segnalata da alcuni amici  una Onlus molto particolare, situata in un luogo collinare prossimo alla città. Incuriosito decido di testarla e decido così di portarvi i miei due cani che, un paio d'anni orsono, avevo recuperato dal canile. 

Sono gemelli inseparabili, vivono perennemente incollati l'uno all'altro,sono davvero " due teste ed unDAFZAR corpo solo".  Le discussioni fra i due  non mancano mai; il loro comportamento ricorda molto quello dei bambini che litigano per giocare con lo stesso giocattolo, anche se in casa gli oggetti dedicati ai loro svaghi non mancano di certo. Loro curiosa prerogativa, forse per il fatto di essere gemelli,  è l'abitudine, quando si fermano, di disporsi sempre in maniera simmetrica l'uno all'altro, accogliendomi al ritorno a casa sempre in eleganti pose plastiche che non smettono mai di stupirmi. Statue viventi che si animano all'improvviso quando passa davanti a loro la  gatta con cui condividono lo stesso ambiente ma,per quanto si affannino,  è lei  la reale padrona di casa. Riusciranno a trovarsi bene nella loro temporanea sistemazione in cui sono costretto a lasciarli alcuni giorni?     

 CASGiungiamo alla struttura dopo un viaggio assai breve, la casa è  sede di una associazione denominata "Homeless, not Dogless" ed è gestita da Luce Boles Carenini, figlia del noto primario che per lunghi anni  fu direttore della clinica universitaria torinese presso l'ospedale oftalmico. Luce gestisce, nella collina di Cavoretto a  breve distanza  dal centro di Torino, una vera e propria villa, con tanto di parco, in cui i nostri più cari amici potranno trovare rifugio e conforto in compagnia di altri loro simili. Un cancello  separa dalla strada, che sale ripida, una proprietà  costituita da due corpi separati. Il principale è posto  davanti ad una piazzuola panoramica dove sono posizionate sedie da giardino su cui siedono tranquille le bestiole che ci accolgono scodinzolando, in attesa che venga servita loro la cena.

Nella casa sono presenti stanze arredate in stile rustico dove si incontranoDAF altri cani comodamente seduti su divani e poltrone che guardano incuriositi l'ospite in visita, sempre tenuti a bada dall'energica Luce, che li richiama decisa alla calma. Invece, nella palazzina posta sul retro, si accede direttamente ad una camera a

DUEpianterreno, in cui vi sono  un letto matrimoniale ed una toilette destinata ai miei gemelli. I cani possono riposare tranquillamente sia di giorno che di notte, sul letto per un po' di relax  dopo le sfrenate corse in giardino. Girando attorno alla casa si possono notare, dalle finestre le teste di un paio di setter che passeggiano tranquilli ai piani superiori e  che scrutano i nuovi ospiti in arrivo.  Al piano superiore dell'edificio di fronte vi è invece una veranda panoramica in cui sono ospitati alcuni gatti intenti a godersi la splendida vista collinare dall'ampia vetrata.

Non è un scherzo, ma è la "Homless not Dogless Onlus,  una associazione no-profit che si ripropone il compito di assistere le persone proprietarie di animali domestici, con particolare attenzione a chi attraversa periodi poco favorevoli al mantenimento di un cane, o di un gatto in casa, come può succedere alle persone anziane, a  chi vive disagi sia economici che fisici o psichici, venendosi a trovare impossibilitati a mantenere in modo adeguato il loro migliore amico.

La dinamica signora Luce,la fondatrice ed attuale presidente della ONLUS, si occupa delUNI coordinamento anche del servizio di dog sittings, una attività parallela con cui si finanzia  per mantenere i cani abbandonati o impossibilitati a ricevere la adeguata cura, ottenendo così  la possibilità di acquisire fondi per il mantenimento degli ospiti i cui proprietari non possono permetterssi di pagare la retta quotiana. Il cane ricco offre dunque a quello povero la possibilità di ottenere una sistemazione che diversamente non avrebbe mai potuto permettersi.

Chiedo a Luce:  "Come come riesce a far funzionare un centro così bello e raro ? "

"La filosofia del nostro centro é che il cane proveniente da una famiglia in buona disponibilità economica, lasciato da  noi per qualche giorno durante le vacanze, o per qualsiasi impedimento della persona che l'ha in cura, permette, con il ricavato del costo della pensione,  di mantenere il cane di una persona impossibilitata a pagare la retta. Una parte dell'incasso viene CAN utilizzata per il mantenimento della struttura,  ed una parte viene reinvestita per fornire un aiuto a tutte le persone che vivono con un animale cui sono profondamente legate, ma non hanno la possibilità economica di mantenerlo, vuoi per la mancanza di lavoro o anche, e capita sovente con gli anziani, perchè malate".

 "Anche la malattia può infatti essere una condizione che impedisce di accudire adeguatamente il cane o il gatto; noi come Onlus eravamo nati tempo fa per aiutare i cani dei bisognosi; per loro abbiamo fondato la Onlus ed oggi siamo in grado, grazie all'aiuto di volontari, di aiutare un gran numero di famiglie a Torino. La Onlus fornisce infatti anche un servizio a domicilio: volontari si occupano di  prelevare  il caneDU di si chi si reca  al lavoro e non può permettersi di lasciarlo solo in casa durante il  giorno, riportandoglielo in dietro la sera, una sorta di "estate vacanze" che dura tutto l'anno".

Luce mi racconta che quella casa in cui adesso circolano tranquillamente cani molto sereni ed  in piena libertà, era nata come bed and breakfast, ma i proprietari trovandosi  in difficoltà economiche, furono costretti a correre ai ripari  offrendo in affitto la  struttura con tutti gli arredi che furono lasciati a completa disposizione degli inquilini. Fu allora che Luce ebbe l'intuizione di far nascere l'originale rifugio e collegarlo con la rete "Bibulu" un'altra comunità nata del 2013 che mette in contatto i proprietari in difficoltà con persone che eventualmente sono disposte a tenerli temporaneamente per brevi periodi. In questo modo si riesce a porre un freno all'esecrabile pratica dell'abbandono degli animalic he, si spera sia sempre più efficace.

Un luogo da conoscere e da visitare, in cui ho compreso quanto beneficio traggano le bestiole custodite all'interno della struttura; l'ho notato per i  i miei cani e la gatta, sia pure dopo una breve permanenza.  Una Onlus che si spera riesca a realizzare  sempre di più a favore di animali che,  troppo spesso, vengono a dir poco  maltrattati,  e sottoposti a gravi sofferenze, a fronte di un amore smisurato donato alla creatura che dovrebbe essere più evoluta di loro su di un piano morale, ovvero l'uomo.

 

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Articolo pubblicato il 20/12/2016