Racconigi (CN) Il fascino dell’inverno nella dimora che accolse lo Zar

Atmosfere suggestive e programma di visite sino all’8 gennaio

Il castello di Racconigi è parte integrante del complesso delle residenze di corte che circondano la città di Torino e che va sotto il nome di "corona di delizie".

Queste residenze, affidate ai più valenti architetti del tempo, sono caratterizzate da uno schema costruttivo simile che all'edificio aulico, la reggia, affianca la cappella, il parco, i giardini, le zone di supporto (citroniere, scuderie ed aree annesse), dando vita a complessi immensi e articolati.

Le caratteristiche comuni delle Residenze Sabaude ne fanno un circuito territoriale unico nel suo genere, riconosciuto nel 1997 dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.

Il complesso monumentale di Racconigi, solido testimone del rapporto col territorio del ramo cadetto dei Savoia-Carignano, conserva intatto il fascino eclettico di una dimora privata, specchio del gusto, del carattere e della cultura di chi lo ha abitato nei secoli, e l’atmosfera allegra e tranquilla delle villeggiature reali.

Il castello, luogo di villeggiatura, relazioni e ricevimento, è stato abitato sino all’avvento della Repubblica e conserva per questo arredi, oggetti e attrezzature della vita di corte. Al primo piano gli ambienti ufficiali, destinati ad accogliere gli ospiti, sono specchio del potere, della ricchezza e del prestigio della dinastia: ricche tappezzerie, affreschi allegorici, stucchi, dorature, specchi, ritratti, quadrerie, statue e mobili preziosi.

Gli appartamenti privati del secondo piano, nei quali era vietato l’accesso agli ospiti, sono al contrario intimi e raccolti, specchio del gusto e degli svaghi dei loro proprietari.

Ognuno di loro si ritrova così nelle caratteristiche dei suoi appartamenti, le stanze di studio di Carlo Alberto, poco incline alla mondanità, e gli ambienti familiari di Vittorio Emanuele III, lontani dalle rigide regole del cerimoniale e dell’etichetta di corte; la sala del biliardo e la Galleria di Eolo dove le dame giocavano a carte, a dama o agli scacchi; lo stile neo Impero del Gabinetto di Apollo e l’amore per l’archeologia che domina il Gabinetto etrusco, capolavoro di Pelagio Palagi; gli arredi ottocenteschi di Maria Teresa e l’art-decò della regina Elena, che volle mobili semplici e funzionali, mobili chiari ed una sala da bagno moderna e luminosa.

Stupefacenti sono infine gli ambienti delle cucine, vastissimi locali completamente attrezzati nei quali si svolgeva tutta la regia della preparazione del banchetto per la tavola reale e dei pasti del  loro seguito, dai membri della corte ai servitori, dalle bambinaie agli inservienti, dagli architetti ai giardinieri. Gli “Uffici di bocca” sono ripartiti in più settori perfettamente organizzati, sottoposti allo sguardo e alle istruzioni dell'ispettore capo degli Uffici di bocca che dirigeva e coordinava tutti i dipendenti delle varie suddivisioni.

L’ampio parco offre all’architettura del palazzo una cornice armoniosa ed apparentemente selvaggia, frutto della straordinaria ed ingegnosa creatività del paesaggista di corte Xavier Kurten cui nel XIX secolo fu affidata la definitiva trasformazione del giardino seicentesco progettato da Le Nôtre, l’illustre architetto dei giardini di Versailles, al quale peraltro aveva già messo mano il Pregliasco per volontà di Giuseppina di Lorena Armagnac.

Nella realizzazione del grande parco all’inglese, Kurten mantenne il taglio scenografico del giardino "alla francese" di Le Nôtre, ma alle rigide geometrie e ai parterre ordinati sostituì percorsi sinuosi, un alternarsi apparentemente casuale, ma straordinariamente suggestivo, di prati e boschi, quinte verdi e morbidi laghi, un’atmosfera romantica e suggestiva nella quale trovano rifugio numerose specie protette tra le quali le cicogne, ormai simbolo della residenza.

Il parco, di quasi 180 ettari, racchiude in sé le suggestioni pittoresche di un giardino romantico all’inglese e la natura produttiva di una tenuta agricola.

Alberi maestosi, un ampio lago, sentieri curvilinei che regalano continue sorprese, sapienti scorci prospettici, architetture curiose, chalet incantevoli, piccionaie vezzose e, all’estremità di questo “percorso di delizie” voluto dal Kurten, la neogotica Margaria, un sontuoso esempio di “cascinale”, che appare come un castello incantato e si apre su una corte di rarefatta bellezza.

Progettata da Pelagio Palagi, la Margaria divenne un centro di attività produttiva e di sperimentazione di tecniche botaniche,  agrarie e zootecniche, un modello di azienda agricola, antesignana della “filiera corta”: si mieteva il foraggio, conservato nei grandi fienili; si allevava il bestiame, si provvedeva alla mungitura e alla produzione di burro e formaggio nella cosiddetta “casa del cacio”, ultimata nel 1849.

All’estremità della corte, a costituire un fondale scenografico per la cascina gotica, un’elegante e maestosa serra in ferro dove, durante la stagione invernale, si depositavano i grandi vasi di citroni e che, nella seconda metà dell’Ottocento, era nota in tutta Europa per la sua vasta collezione di piante tropicali ed esotiche e per l'avanguardia delle tecniche usate nella coltivazione di fiori e piante da frutto.

Le attività di produzione del frutteto e dell’orto, l’allevamento del bestiame, le coltivazioni nelle serre, la produzione casearia costituirono un’importante esempio sperimentazione nell’ambito della politica agricola di Carlo Alberto. Ancora oggi nel parco sono attivi l’apicoltura, i frutteti, la produzione di foraggio e, di fronte alla Margaria, pascolano le mucche da latte di razza piemontese

Nell’attesa che un’elegante coltre di neve ammanti il parco storico e gli alberi secolari, trasformando il parco all’inglese in un giardino incantato, il castello propone nuovi eventi e iniziative:

Da giovedì 8 a domenica 11 dicembre sarà possibile scoprire IL CASTELLO DOMESTICO: visite guidate agli ambienti più intimi di questa amatissima dimora di villeggiatura, dalle imponenti cucine completamente attrezzate, alle sale da pranzo, dalle stanze dei principi ai teneri appartamenti delle balie dove tutto sembra sospeso ad attendere il ritorno dei piccoli ospiti. (Visite ore 11-15-16,30. Prenotazione obbligatoria 342 0091460)

Da giovedì 8 dicembre 2016 a domenica 8 gennaio 2017 sarà esposto nella Sala di Diana lo SCRIGNO PORTAGIOIE-MONETIERE, uno degli oggetti più preziosi delle collezioni del castello, un elegante di questo capolavoro, ricoperto in lamine d’avorio con raffinate tarsie ornamentali a grottesca in madreperla policroma, statuine d’avorio e medaglioni. Donato nel 1869 dalla Città di Milano alla Regina Margherita, lo scrigno è un omaggio alla famiglia reale e alla città meneghina, alternando l’incisione della cifra “M” al motto FERT, la corona reale innalzata da un genio alato a allegorie delle arti e a medaglioni dedicati ai più celebri artisti lombardi. Proposto al pubblico durante le festività natalizie, lo scrigno sarà poi ospitato alla Reggia di Venaria Reale in occasione della mostra ““Dalle Regge d’Italia. Tesori e simboli della regalità sabauda” dal 17 marzo al 2 luglio 2017.

Domenica 18 dicembre alle ore 18 il concerto di Natale a cura dell’Accademia di Busca inaugurerà l’itinerario PARCO D’INVERNO: dall’imbrunire, luci e suoni trasformeranno il parco in un giardino incantato. L’itinerario sarà visibile durante le feste natalizie e fino al giorno di San Valentino.

Il parco rimarrà aperto (fino al primo anello) tutto l’inverno e, per iniziare bene il nuovo anno, lunedì 1 gennaio il castello e il parco di Racconigi saranno aperti!

APERTURA: DAL MARTEDI ALLA DOMENICA con consueto orario 9:00 - 19:00 (ultimo ingresso ore 18:00) e in particolare, durante le festività il complesso osserverà le seguenti aperture:

SETTIMANA NATALE ven 23/12: aperto • sab 24/12: aperto • dom 25/12: CHIUSURA MINISTERIALE • lun 26/12: aperto • mar 27/12: APERTURA STRAORDINARIA • mer 28/12: aperto

SETTIMANA CAPODANNO ven 30/12: aperto • sab 31/12: aperto • dom 01/01: APERTURA STRAORDINARIA • lun 02/01: CHIUSURA •mar 03/01: aperto

SETTIMANA EPIFANIA merc 04/01: aperto • gio 05/01: aperto • ven 06/01: aperto • sab 07/01: aperto


INFORMAZIONI 0172 84005

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/12/2016