Saluzzo (CN) I ricordi di una ex allieva del Liceo Bodoni

L’attenzione al presente, lo sguardo al futuro, non dimenticando le radici

Mi chiamo Camilla Moino, sono una studentessa di 21 anni iscritta al terzo anno di Ingegneria Chimica e Alimentare a Torino. Ho frequentato il Liceo Scientifico Tecnologico, oggi chiamato Liceo delle Scienze Applicate.

Ai tempi della terza media, fu un’impresa tutt’altro che semplice scegliere quale percorso intraprendere, avendo di fronte una distesa di strade, vicoli, corsi ognuno dei quali vantava ottime destinazioni raggiungibili attraverso tragitti agevoli.

Il primo vero motivo che mi ispirò nella scelta fu l’ampia gamma di materie scientifiche che avrei affrontato, ma a calamitare maggiormente la mia attenzione fu senza dubbio il lungo elenco di attività extracurriculari a disposizione dei ragazzi.

Durante il mio percorso scolastico, ho avuto la possibilità di frequentare stage estivi in aziende, visitare stabilimenti e impianti chimici, ho partecipato a numerose olimpiadi scientifiche, concorsi di scrittura e borse di studio; tutto questo è stato reso possibile grazie ai miei professori che con le loro qualità umane e professionali, sono stati il faro che ha fatto luce e guidato il mio cammino da studente.

La scuola non ha rubato tempo alle mie passioni e allo sport: durante i cinque anni sono riuscita a conciliare lo studio con l’atletica agonistica e una saltuaria occupazione in qualità di baby sitter.

Alle gare sportive scolastiche non potevo certamente mancare: non soltanto fedele all’atletica, ho partecipato a competizioni di tennis e pallavolo di squadra. Tra le altre cose, ho avuto il privilegio di soggiornare durante l’estate della quinta superiore in Irlanda dove ho lavorato nel settore sportivo e dove, posso dirlo, ho trascorso i migliori tre mesi della mia vita. In contatto diretto con una cultura diversa, ho imparato una nuova lingua, un nuovo lavoro,  un nuovo modo di rapportarmi con gli altri.

E così i miei anni al Liceo Bodoni di Saluzzo sono volati nel vero senso della parola.

Ho respirato un clima che ha lasciato spazio ad attività culturali, dibattiti, gite fuoriporta; in verità, non seppi mai per qual principio fisico il peso dello studio sembrava gravare meno sulle spalle di noi studenti, ma negli ultimi anni azzardai che forse non v’era di mezzo alcuna legge matematica, soltanto la presa di coscienza del vero ruolo di una scuola superiore: fornirci gli strumenti e le conoscenze per non farci trovare impreparati una volta tuffati nel mondo che sta fuori.

Certo non sono mancati i momenti difficili ma è facendone tesoro e imparando ad affrontarli che si cresce e alla fine si ‘matura’, dando così un senso a tutto il percorso affrontato.


Camilla Moino

ex allieva

Liceo Bodoni - Saluzzo

 

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Articolo pubblicato il 10/12/2016