USA - Time: Trump persona dell'anno.

Il magazine sceglie ogni dodici mesi l'individuo o la cosa che ha influenzato il mondo per il meglio o per il peggio - Lui: "Grande onore".

NEW YORK - "È un grande onore": così il presidente eletto Donald Trump ha commentato l'annuncio su Today della Nbc di essere stato eletto persona dell'anno da Time. Alle sue spalle, ancora una volta, Hillary Clinton.

Il magazine sceglie la sua persona dell'anno nell'individuo o la cosa che ha influenzato il mondo per il meglio o per il peggio. "Nel caso di Trump è stato per il meglio o per il peggio? La sfida per lui è che il Paese è profondamente diviso sulla risposta".

Per Time, che aveva messo in campo undici finalisti, la scelta è stata "inevitabile" dato l'impatto delle elezioni. Battuta, come l'8 novembre, la rivale nelle presidenziali Hillary Clinton, in gara come prima donna "che quasi fu presidente".

Il Time, che ha scelto Donald Trump come persona dell'anno, lo designa come "presidente degli Stati divisi d'America".

Difficile misurare la scala del terremoto, scrive Time: "Davanti a questo barone dell'immobiliare e proprietario di casinò diventato star di un reality e provocatore senza mai aver passato un giorno da pubblico ufficiale e gestito altro interesse che non il suo, si prospettano le rovine fumanti di un vasto edificio politico che un tempo ospitava partiti, politologi, donatori, sondaggisti, tutti quelli che non lo avevano preso sul serio e non avevano previsto il suo arrivo. Sopra queste rovine Trump deve ora presiedere, nel bene o nel male". È la novantesima volta che Time assegna la sua copertina più prestigiosa.

Hillary ... ancora seconda

Nello scegliere Donald Trump come Persona dell'anno 2016, Time ha scartato Hillary Clinton. La ex segretario di Stato, arrivata seconda "ha fatto la storia per tre decenni, ma ora sarà ricordata più per quello che non ha fatto che per quel che ha fatto", scrive il magazine. "Una candidata donna in una elezione in cui la questione di genere dopo tutto non era al centro è diventata un simbolo in una battaglia in cui era in gioco ben altro che il simbolismo. È la donna che è stata quasi presidente, è quel che sarebbe potuto essere e che a un certo punto sarà davvero".
Time fa l'autopsia della campagna fallita della Clinton. "Non sono mancate le cause letali. Le aspettative hanno mancato il target: la corsa tra la prima candidata donna plausibile e un uomo che si è vantato di "mettere le mani addosso alle donne non si è incentrata sul genere".

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Articolo pubblicato il 08/12/2016