La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini

Un falso medico ed un falso frate truffati dal compagno di cella

Ci sono notizie di cronaca che subito ci fanno pensare alla trama di un film nello stile della “commedia all’italiana”, come la vicenda che si svolge nel carcere torinese delle «Nuove», che occupa una colonna della Cronaca Cittadina de “La Nuova Stampa” del 18 aprile 1956, col titolo « Un medico ed un frate falsi / truffati dal compagno di cella».

In carcere alle «Nuove» Raffaele C., un pregiudicato per furto, aveva come compagni di cella Mario A., il falso medico che esercitava in via XX Settembre 50, e Pasquale S., il falso frate che si serviva del saio per rubare e borseggiare.

Raffaele C. usci per primo ed andò ad abitare nell’alloggio dell’A., dove era rimasta la persona di servizio. Disse alla donna che aveva piena autorizzazione del proprietario. Con sé dopo breve tempo fece venire la sorella Immacolata e poi un altro parente Giuseppe C. Poiché per mangiare bisognava aver soldi, Raffaele C. tranquillamente cominciò a vendere tutte le suppellettili dell’A., poi i mobili.

Pasquale S. lo aveva pregato di andar a casa sua a ritirare 150 mila lire che erano nascoste sotto una pianella. Raffaele C. andò a prendere i denari ma, invece di consegnarli al difensore del falso frate, li spese per sé.

Ieri in Tribunale (pres. Pogliano, P. M. Caccia, canc. Caratelli) sono comparsi Raffaele C., la sorella Immacolata ed il Giuseppe C. Il primo ha avuto la condanna a 2 anni ed 3 mesi, la seconda ed il terzo ad un anno.

Sette persone accusate di ricettazione (avevano acquistato i beni dell’A. venduti da Raffaele C.) hanno avuto pene pecuniarie.

Il collegio di difesa era composto dagli avv. Avonto, Delgrosso, Giordano, Lera. Torchio, Zacconi.

I due blasonati truffatori protagonisti della vicenda si sono fatti raggirare da un compagno di cella che, tra le righe, appare come un malfattore piuttosto ruspante e maldestro, anche se con un forte senso della famiglia. È facile immaginarlo come il personaggio di “Venticello” impersonato da Bombolo, nome d'arte di Franco Lechner (Roma, 1931 –1987), nei film della serie poliziesca dell’ispettore Nico Giraldi. 

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Articolo pubblicato il 16/12/2016