Il Premio “Publio Elvio Pertinace” attribuito allo storico torinese Carlo Burdet, a Treiso (Cuneo)

Il Premio, intitolato all’unico imperatore romano di origine piemontese, costituisce un riconoscimento per le personalità che si distinguono in campo artistico, culturale o scientifico dando lustro al Piemonte

A Treiso (Cuneo), sabato 3 dicembre, presso i locali della Cantina Pertinace sita nella omonima località, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio “Publio Elvio Pertinace”, giunto quest’anno alla sua XXV edizione, e attribuito allo storico torinese Carlo Alfonso Maria Burdet.


Il Premio è intitolato all’unico Imperatore romano di origine piemontese, vissuto tra il 126 e il 193 d.C., come successore di Commodo che si distinse per onestà e tenacia, nel corso del suo breve regno, che precedette quello di Settimio Severo.


Il Premio “Publio Elvio Pertinace” è stato fondato a Torino nel 1985 da Bruno Labate in favore delle personalità che si distinguono in campo artistico, culturale o scientifico dando lustro al Piemonte. È stato attribuito, tra gli altri, al pittore Gianni Chiostri (1985), al demonologo Gianluigi Marianini (1993), allo storico e archeologo Guido Amoretti (1995), al violinista Salvatore Accardo (1997), al pittore Ugo Nespolo (2013).


Il premiato di quest’anno, Carlo Burdet è nato a Torino nel 1949 e, oltre che storico, è anche architetto, pittore e poeta; è autore di numerosi studi su genealogie famigliari e biografie e attualmente sta lavorando ad una ricerca su antenati e parenti del poeta Guido Gozzano.


Carlo Burdet ha trascorso la giovinezza in Brasile, dove ha ricostruito le vicende di un illustre piemontese, Carlo Antonio Napione, morto a Rio de Janeiro nel 1814, che oggi figura nel “Dizionario Biografico degli Italiani” dell’Enciclopedia Treccani grazie soprattutto agli studi compiuti proprio da Burdet.


Nella sua stessa genealogia lo storico ha trovato spunti per le proprie ricerche: oltre alla parentela col poeta crepuscolare Guido Gozzano, la sua famiglia può vantare origini antichissime a partire dall’Alto Medioevo. Alle vicende dei Burdet in Francia fin dai tempi di Giovanna d’Arco (e ancora più antiche) è stato dedicato l’intervento di Carlo Burdet il 21 ottobre scorso al convegno Savoie, bonnes nouvelles presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, organizzato dal Consiglio Regionale del Piemonte e dal Centro Studi Piemontesi per celebrare il 600° anniversario del Ducato di Savoia.


Il vincitore del Premio Pertinace 2016 ha dichiarato: «L’attribuzione di questo importante riconoscimento mi ha dato disagio perché non credo di aver fatto nulla di particolare per meritarlo... salvo poi essere contento perché avrò l’occasione per riunire alcuni amici lontani per la cerimonia della premiazione».


Per le ricerche sulle parentele di Guido Gozzano nelle Langhe, Carlo Burdet è stato aiutato da una giovane studiosa di Alba, Patrizia Deabate, citata da Aldo Cazzullo fra le fonti nel suo ultimo libro Le donne erediteranno la terra (2016).


La cerimonia di sabato 3 dicembre è stata aperta dal pittore Gianni Chiostri che ha brevemente illustrato la figura dell’imperatore Pertinace e le finalità del premio che porta il suo nome, finalità che hanno trovato in Burdet, “gentiluomo di stampo antico”, un candidato ideale.


L’assessore regionale allo sport Giovanni Maria Ferraris ha evidenziato come il premio Pertinace richiami valori che devono essere presenti nella vita di tutti i giorni, sottolineando l’importanza di lavorare per lo sviluppo del Piemonte con l’impegno quotidiano.


Il sindaco di Treiso, Lorenzo Meinardi, ha sottolineato il forte legame del suo comune con l’imperatore Pertinace e l’interesse per il premo cui è stato concesso il patrocinio. Ha poi ribadito il suo personale impegno affinché il Premio Pertinace possa diventare in futuro il simbolo culturale di Treiso.


Bruno Labate, fondatore del premio, dopo averne brevemente ricordato i 25 anni di vita, ha insignito Burdet che ha poi dato lettura di un suo breve scritto dove ha parlato della nascita del suo amore per la storia ed ha anche puntualizzato le sue idee a proposito del centenario della morte di Guido Gozzano, caduto quest’anno: «Il mio lavoro di ricerca e di studio su antenati, parenti e affini del poeta di Agliè non è ancora terminato. Per questo sono anche contento di non aver dovuto dare delle anticipazioni ufficiali nell’ambito del Centenario».


La cerimonia si è conclusa con le rituali foto di gruppo, anche con la partecipazione di Cesare Barbero, direttore della Cantina Pertinace, e con lo squisito rinfresco offerto dalla Cantina Pertinace.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 06/12/2016