Torino - No Fur: stop alle pellicce di animali

Vestiti di vita! È stato accolto molto positivamente dalla cittadinanza torinese con un ampissimo consenso

Ancora un successo sulla scena torinese nella sensibilizzazione per la difesa degli animali, questa volta degli animali per il confezionamento delle pellicce.

In via Lagrange Monica Fontana personaggio di spicco del mondo animalista responsabile Lealtorino a parlare per spiegare cosa c’è dietro ad una pelliccia di animale e la differenza con la pelliccia ecologica.

In una cornice scenografica accattivante con due passerelle su cui sfilavano modelle da un lato con pellicce ecologiche e dall’altro con pellicce vere insanguinate, Monica Fontana ha chiaramente esposto quello che l’industria delle pellicce nasconde e la possibilità che abbiamo di vestire cruelty-free, cioè senza crudeltà, senza uccidere animali.

Dichiarazioni forti e circostanziate:

"Ma veramente abbiamo la necessità di indossare ciò che deriva dall’uccisione e dallo sfruttamento di animali? No! La crudeltà non deve essere il nostro stile. La moda delle pellicce di pelo animale e di tutti gli inserti è una moda che uccide, crudele, intrisa di sofferenza, tortura, morte che non si può e non si deve accettare! E’ ora di dire basta alle pellicce animali!".

Molti stilisti hanno annunciato e reso concreto l’impegno per l’abolizione totale delle pellicce animali da tutti i loro prodotti. Continua Monica Fontana:

"Il vero lusso è non indossare la morte di un animale. Adottiamo la non violenza come stile di vita in tutti i sensi. Molte aziende sono già diventate Fur-Free, quindi non fanno uso di pelliccia animale, ma purtroppo troviamo ancora molti inserti di pelo animale: il pellicciotto sul cappuccio del giubbotto, il bordo degli stivali, della borsetta…In Asia ogni anno 2 milioni di cani e gatti dopo essere stati tenuti in condizioni spaventose vengono sgozzati, fatti morire per dissanguamento, i gatti impiccati con cappi metallici e scuoiati vivi per non rovinare il pelo!".

Da troppo tempo l’industria della pellicceria si macchia anche dell’uccisione di cani e gatti domestici per la produzione delle pellicce. Per confezionare una pelliccia ci vogliono dai 10 ai 12 cani, oppure si arriva anche a 24 gatti. Invece della pelliccia animale utilizziamo la pelliccia ecologica, sintetica, cioè quella pelliccia che non uccide nessun animale. Tra le ultime dichiarazioni di Monica Fontana con tono deciso:

"Non c’è eleganza, non c’è stile, non c’è raffinatezza nel vestire con pelli strappate ad altri esseri viventi, strappate agli animali. Non comprare, non utilizzare, non indossare la pelliccia di animale è una scelta responsabile, consapevole, rispettosa degli animali e dell’ambiente".

 

 

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Articolo pubblicato il 01/12/2016