Torino, Città Metropolitana: Il cammino tortuoso di Chiara Appendino

La conferenza dei 315 sindaci boccia il bilancio preventivo 2016

C’è un elemento unificante che unisce le ex amministrazioni provinciali scaturite dal voto democratico dei cittadini, i politici di ogni colore e tendenza ed il feticcio delle città metropolitane. La critica alla deleteria legge del farneticante Del Rio che oltre ad aver cancellato il voto dei cittadini ha creato l’istituzione mostro che oggi, priva di competenze estese e mezzi, si trova a gestire le problematiche  più spinose per il territorio.

Se poi, ed è il caso di Torino, la sindaca metropolitana s’insedia priva di  maggioranza, le difficoltà non si limitano ai principi, ma entrano nella realtà di ogni giorno.

Già nel corso dell’insediamento del consiglio metropolitano, nato dalle elezioni indirette del 9 ottobre scorso, Chiara Appendino aveva giocato in anticipo, ammettendo difficoltà d’azione e limiti oggettivi dovuti alle conseguenze di una legislazione deleteria ed una realtà priva di mezzi.

Martedì pomeriggio si è riunita la Conferenza dei 315 sindaci della città Metropolitana che avrebbe dovuto formulare una valutazione ed un voto consultivo sul bilancio preventivo 2016 della Citta Metropolitana di Torino, il che è già grottesco, tenendo presente che l’anno si chiude fra poco più di un mese.

La posizione di Chiara Appendino e dei sindaci che sono poi intervenuti nel dibattito, calcava i seguenti presupposti: I consiglieri comunali ed i Sindaci dei 315 comuni votano i consiglieri metropolitani, ma non il sindaco metropolitano che è di diritto il sindaco di Torino. Il metodo è doppiamente antidemocratico ed inadeguato. Risulta pertanto  indispensabile un impegno del Sindaco e del consiglio metropolitano torinese per una modifica normativa delle modalità elettive dell’ente ed un’immediata gestione di tutto il territorio.

I consigli comunali potranno sì votare un odg orientato in tal senso, ma poiché il vulnus infetta l’intero Paese, sarebbe indispensabile un’azione incisiva ed autorevole della sindaca sul Governo e parlamento. Ciò premesso è l’impostazione Torino centrica già della precedente amministrazione, confliggente con le necessità effettive,  che pare continui con la nuova gestione metropolitana, con evidenti disparità di trattamento tra comuni limitrofi alla città di Torino e comuni più distanti.

Nel merito sono emerse due posizioni poi sfociate nel voto. Alcuni sindaci con a capo Luigi Ricca, sindaco di Bollengo e portavoce della zona d’Ivrea, stigmatizzano il distacco formale e sostanziale tra la sindaca ed il territorio, richiedono impegni precisi sul contenuto del  bilancio e l’attività del 2017 e domandando a Chiara Appendino incontri informali sul territorio, con  riunioni specifiche ed apposite per zone in modo da poter conoscere ed esaminare gli aspetti emergenti ed indispensabili. In tal attesa si astengono dal voto sul bilancio.

La posizione non meno chiara, ma più articolata e attendista nelle conclusioni è illustrata da Alberto Rostagno, sindaco di Rivarolo e portavoce dei 47 sindaci della zona omogenea Canavese Occidentale che raggruppa i comuni da Aglié a Ceresole Reale, che si concretizza nel concedere un parere positivo ma condizionato.

” Tale scelta come sostiene Rostagno, nella nota sottoscritta anche  dai sindaci, scaturisce dalla constatazione che i contenuti del bilancio costituiscono mera attuazione degli impegni in precedenza assunti dall’ex Provincia di Torino e in seguito dalla Città Metropolitana, senza apportare alcuna novità rilevante sotto il profilo politico o programmatico. L’approvazione del bilancio è in primis un atto di responsabilità istituzionale nei confronti di un Ente che, con evidente difficoltà, porta in approvazione il proprio bilancio previsionale quando sarebbe invece il tempo di approvare il consuntivo. Da amministratori responsabili del territorio, proseguono i sottoscrittori, non possiamo permettere che l’inerzia dell’Ente determini il blocco dei servizi erogati, lo stop delle manutenzioni stradali e ritardi insostenibili nella messa in sicurezza degli edifici scolastici. I nostri cittadini non lo meritano.

La nostra indicazione vuole essere un monito nei confronti del Sindaco e del Consiglio Metropolitano: auspichiamo la partecipazione attiva e fattiva nelle scelte metropolitane, decisioni che finora sono state prese senza alcun tipo di confronto”

Viene poi evidenziato il campo dl confronto e del necessario impegno. Chiedono maggior attenzione al territorio nel suo complesso: ambientale, paesaggistico, storico e artistico. La progettazione relativa all’edilizia scolastica deve avvenire in base alle istanze dei territori, anche nell’ottica del recupero degli edifici scolastici.

Per poi focalizzare “il sostegno alle imprese, per il rilancio delle attività del Canavese: industriali, agricole e artigianali, con un’attenzione particolare al mondo del lavoro, deve essere priorità dell’ente metropolitano, con la facilitazione a nuovi insediamenti produttivi anche attraverso il rafforzamento della connettività viaria, ferroviaria e immateriale del territorio canavesano” e concludere con  “ la ricerca di una sempre migliore qualità della vita dei cittadini metropolitani, sia dei grandi sia dei piccoli centri, deve essere l’imperativo dominante nella gestione dell’ente”.  

Al momento del voto, dei 148 presenti, solamente 79 di esprimono  favorevolmente, mentre il quorum previsto era di 106 voti.

Fiducia quindi negata, seppur con voto non vincolante. E poi seguita la riunione del Consilio Metropolitano ed il bilancio é passato con il solo voto del M5S e l’astensione degli altri consiglieri.

E’ un sonoro campanello di allarme. Quale attenzione presterà Chiara Appenino nei confronti del territorio? Lascerà tregua alla pervicace ossessione per le costose e pressoché inutili piste ciclabili nel centro di Torino e a vigili multatori che angosciano gl automobilisti per dedicarsi a tematiche maggiormente sofferte non solo a Torino, ma nel territorio  metropolitano più esteso d’Italia? Al moneto non abbiamo percepito alcun segnale.

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Articolo pubblicato il 24/11/2016