Francia, Sarkosy battuto alle primarie esce di scena, senza rimpianti

Si giocano il ballottaggio per il centro destra, il favorito Francois Fillon e Alain Juppé. Affluenza record

Le urne del primo turno delle 'primarie aperte'  hanno deciso chi sono, fra i sette candidati che si sono presentati, i due che si giocheranno fra otto giorni l'investitura al ballottaggio: François Fillon e Alain Juppé.

Fuori dai giochi l'ex presidente Nicolas Sarkozy. «Fillon è colui che ha capito meglio di tutti le sfide che si presentano alla Francia. Voterò per lui al secondo turno», ha detto Sarkozy riconoscendo la sconfitta, «io non sono riuscito a convincere una maggioranza di elettori. Rispetto questa scelta. È tempo per me di cominciare una vita con più passioni private e meno passioni pubbliche».

Il centrodestra francese ha scelto chi dovrà rappresentarlo nella corsa all'Eliseo della primavera 2017. E che dovrà quasi sicuramente vedersela, in un ballottaggio cruciale, con Marine Le Pen del Front National. Dopo quattro anni del tanto discusso e antipopolare Francois Hollande all’Eliseo, e con i nazionalismi in ascesa ovunque in Europa, non sembra che i socialisti abbiano molte possibilità. Il candidato della destra, considerato il probabile fronte con la sinistra in funzione anti-Fn, sarà dunque il favorito alla presidenza della République Francaise.

Tra i 3,9 e i 4,3 milioni di francesi sono andati alle urne: è quanto emerge da una stima realizzata dall'istituto Elabe per Bfm. Su radio, tv e quotidiani on-line si parlava ieri di 'mobilitazione record'.

Inizialmente il voto era previsto dalle 8 alle 19 ma alcuni seggi, come quello del sedicesimo arrondissement di Parigi, sono rimasti aperti anche oltre per consentire a tutti di votare. In alcuni casi sono addirittura andate esaurite le schede elettorali.

«C'è tanta gente ovunque, è un ottimo segno. La dimostrazione che queste primarie sono un successo», ha commentato il favorito dei sondaggi, Alain Juppé, che domenica mattina ha votato a Bordeaux dopo aver atteso per oltre 45 minuti insieme alla moglie Is.

Per votare al primo turno era necessario versare una sottoscrizione di 2 euro e firmare la dichiarazione dei valori della destra e del centro. Se la stima dei quattro milioni di votanti dovesse essere confermata rappresenterebbe per lo schieramento una manna da 8 milioni di euro.

In fila davanti ai 10.200 seggi c'era gente di ogni sensibilità politica, inclusa la sinistra moderata o radicale. Secondo uno studio Elabe pubblicato già domenica sera 63% sono militanti del centrodestra, 15% della sinistra, 8% del Front National, 14% senza partito.

Di fronte a una gauche negli abissi, in molti sono infatti convinti che colui che vincerà le primarie nel ballottaggio di domenica prossima sarà automaticamente il prossimo inquilino dell'Eliseo. «Se così dev'essere, meglio scegliere il meno peggio», ha spiegato Mathieu, un militante socialista che ha votato per Fillon.
Tra tanti elettori di sinistra che oggi hanno votato nelle primarie degli avversari c'era un'unica parola d'ordine: «Bloccare Sarkozy».

Infatti tra le molte disinvolture ed errori politici di questo personaggio non va dimenticata la sporca guerra alla Libia, scatenata con il suo amico Obama. Le conseguenze le sta ancora pagando il mondo e l’Italia in primis per l’instabilità politica che coinvolge tutta l’Africa e l’ininterrotto flusso migratorio verso le nostre coste e l’Europa.

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Articolo pubblicato il 22/11/2016