Comune di Torino variante 313 del Piano Regolatore Generale.

Lo scorso 15 novembre una accesa discussione in Consiglio Comunale.

Il Consiglio comunale ha discusso la variante 313 al Piano regolatore generale riguardante il piano della Regione Piemonte per le alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare. L’atto resta all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula per il voto finale. Con la prossima approvazione del provvedimento, l’Amministrazione comunale accoglierà la richiesta di modificare la destinazione urbanistica d’uso di quattro immobili di proprietà della Regione Piemonte.


Si tratta di Villa Gualino (in viale Settimio Severo 65) al quale è ora attribuita la destinazione a Servizi privati; dell’immobile attuale sede della giunta regionale e di uffici della Regione di piazza Castello angolo via Garibaldi (per i quali è previsto il trasferimento nella nuova sede in zona Lingotto, oggi in fase di realizzazione) al quale sarà attribuita una destinazione terziaria; dell’immobile in stile Liberty di via Petrarca 44, sede di uffici della Regione, al quale verrà attribuita una destinazione prevalentemente residenziale; con la stessa attribuzione si procederà con l’immobile di via Principe Amedeo 17, rientrante nel complesso dell’ex convento di San Francesco da Paola.

 
Il provvedimento è stato illustrato in Aula dal vicesindaco
 Guido Montanari, con delega all’Urbanistica: “E’ uno dei tre atti già decisi della precedente Giunta che saranno perfezionati in queste settimane dal Consiglio comunale con l’approvazione definitiva, in relazione alle modifiche delle normative regionali che riconoscono un contributo di valori. Pur non condividendo il processo di dismissione di un patrimonio pubblico, soprattutto la scelta di spostare gli uffici della Regione da piazza Castello al nuovo impattante grattacielo di Fuksas, non abbiamo ritenuto di interrompere un processo  già in corso.
“Si tratta del passaggio di destinazione d’uso urbanistica per quattro immobili di grande pregio della Regione Piemonte, per trasformare gli uffici regionali in luoghi per servizi, residenze e spazi alberghieri”.

 

Al dibattito sulla delibera sono intervenuti diversi Consiglieri comunali, tra questi:

Alberto Morano  che ha così commentato: “Ma lo sapete cosa state facendo? Vi è chiaro che state facendo un regalo anche a soggetti privati? State regalando il 50% del plusvalore ai privati. Non potete poi venire a raccontare che non avete a disposizione denaro, perché state rinunciando a una discreta cifra. Lo state facendo per ignoranza? Per incapacità? Per promesse già fatte dalla Regione e che non potete ancora rendere pubbliche? Lo fate per un intervento di breve periodo ed avere disponibilità di quattro o cinque milioni che possono servire a migliorare una difficile situazione di Bilancio? E per questo vengono regalate decine di milioni di euro ai privati. Oppure, e non voglio nemmeno pensarlo, siete interessati a sostenere operatori privati che hanno interessi privati che vanno a danno della Città?”

 

Piero Fassino  che ha così puntualizzato:” il punto qui è semplice: se non c’è un atto formale della Regione che riconosca al Comune il diritto a introitare il 50% dei contributi, la stessa Regione non avrà titolo per erogarli. E se la Regione dovesse erogare un contributo che non ha un titolo che lo legittima, la Città non avrebbe titolo per chiedere l’erogazione del contributo. 
Qui pertanto è in discussione la procedura”.

 

Roberto Rosso che ha concluso :” Il consigliere Fassino ha esposto perfettamente la questione. Il problema è se il Gruppo M5S si rende conto delle delibere che porta in aula! Mi auguro che non ci siano interessi privati, ma sicuramente è opportuno che questa Amministrazione si faccia supportare meglio sulle questioni giuridico-amministrative. Prendetevi il tempo necessario e valutate meglio la situazione, perché occorre stabilire con la Regione il quantum dell’erogazione prima di votare la delibera”.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/11/2016