Torino, Carlo Casalegno un giornalista coerente con la schiena dritta

Lunedì’ 21 novembre ore 17,30 al Liceo Classico Statale “Massimo d’Azeglio” via Parini 8, un ricordo a molte voci di Carlo Casalegno

Sono ormai trascorsi trentanove anni da quel 16 novembre del 1977, quando Carlo Casalegno fu gravemente ferito dalla Brigate Rosse per poi perdere la vita, il 29 novembre a causa delle ferite riportate.

Nei ricordi ufficiali viene citato come primo giornalista che perì sotto il piombo vile e assassino delle Brigate Rosse. Ma per i suoi lettori de “La Stampa”, non contano le statistiche, ma il vissuto e, soprattutto la testimonianza di fermezza  e di coerenza che seppe trasmettere con i suoi scritti ad una società italiana, già allora codarda e pronta a chinare il capo alla violenza liberticida.

Era ritenuto un testimone scomodo che si era sempre schierato contro la violenza, e pagò con la vita per la sua onestà intellettuale. Il vicedirettore della Stampa fu l’unico che, nell’anno più truce del terrorismo rosso, il 1976-1977, non si limitò a condannare la violenza dei brigatisti ma demolì, una per una, le argomentazioni addotte per criminalizzare lo Stato.

Credeva nello Stato di diritto e non si perse mai nelle scorciatoie che  conducono a  derive antidemocratiche o nell’invocare leggi speciali, in quanto credeva negli strumenti giuridici che, se correttamente  interpretati ed applicati, avrebbero potuto ergere uno spartiacque tra l’eversione e la democrazia. Il suo insegnamento ci deve guidare ancor oggi, seppur in contesti apparentemente differenti, ma con somiglianze da non sottovalutare.

Purtroppo molti oggi e non solo in Italia invocano  legislazioni di emergenza e si rifugiano nelle frasi fatte, anche a causa delle responsabilità e colpevoli negligenze dell’Esecutivo.

Il giornalista, scrittore, storico, vittima delle BR, Medaglia d’Oro al Valor Civile, sarà ricordato lunedì 21 novembre alle ore 17,30 al Liceo D’azeglio, il suo Liceo.

Parteciperanno: Maurizio Molinari, direttore de "La Stampa", Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro “Pannunzio", Alberto Sinigaglia presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Roberto Della Rocca, presidente nazionale  dell’Associazione Italiana Vittime del terrorismo.

Porteranno i saluti il Dirigente scolastico del Liceo d’Azeglio Chiara Alpestre e il Presidente dell’Associazione Ex Allievi del Liceo d’Azeglio Carlo Buffa di Perrero.

Insieme al Centro “Pannunzio” promuovono l’incontro il Liceo “d’Azeglio", l’Ordine dei Giornalisti, l’Associazione ex Allievi del Liceo “d’Azeglio", l’Associazione italiana Vittime del terrorismo.

Carlo Casalegno dopo aver frequentato il liceo classico Massimo d'Azeglio, si laureò in lettere all'Università di Torino. Prese parte alla Resistenza aderendo al Partito d'Azione e collaborando al suo quotidiano "Italia libera" e nel dopoguerra, con la rivista “Giustizia e Libertà”. Nel 1947 iniziò a lavorare a “La Stampa” e nel 1968 ne divenne vicedirettore.

Dal 1969, nella sua rubrica intitolata “Il nostro Stato”, scrisse molti articoli su questioni di attualità quali il divorzio, la laicità dello Stato e in particolare il terrorismo, chiedendo sempre la massima fermezza nell'applicare le leggi.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.  

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Articolo pubblicato il 19/11/2016