Giuliana Tofani Rossi: "Promesse e intenzioni: parole, parole, parole ......"
Giuliana Tofani Rossi, che ha ormai un dialogo aperto con Civico20News e propone sempre problemi di grande intensità i quali inducono a profonda riflessione, ci comunica la lettera aperta inviata al Leader della Lega Nord Matteo Salvini esponendo il suo pensiero che, possiamo dire, è lo stesso di molti italiani alle prese con i conti della spesa quotidiana che non tornano e sono stanchi delle promesse e delle intenzioni espresse politicamente oggi da un parlamentare, oggi dall'altro ma che non producono effetti pratici anche perchè, come si evince fra le righe, sono in rotta di collisione con i benefici di cui "approfittano" i "pensionati d'oro" delle stesse formazioni alle quali appartengono.
Lo sfogo è legittimo e lo condividiamo anche perchè onesto e scevro di ogni preclusione preconcetta: le ultime righe lo dimostrano.
Massimo Calleri
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Caro Matteo SALVINI,
mi chiamo giuliana tofani rossi e sono simpatizzate della Lega sin dal 1990. Allora vivevo a Torino e ammiravo Gipo Farassino politico, oltre che grande uomo di spettacolo
Sabato 12 novembre mi sono alzata alle 3,30 e, da Sanremo, sono andata a Firenze per ascoltare il tuo comizio. Mi aspettavo che parlassi “anche” dei vitalizi dei politici, perché, come avrai certamente saputo, venerdì 28 ottobre 2016, con un vecchio militante di Torino, ho presentato una petizione ai sensi dell’art.50 della Costituzione.
Nella petizione viene chiesto ai Presidenti delle Camere di sospendere il pagamento dei vitalizi in attesa che venga fatta una legge in proposito. Si, perché i vitalizi sono un privilegio che i parlamentari si sono attribuiti, dimenticandosi di fare la legge che ne autorizzi il pagamento. Sospetto che la dimenticanza non sia casuale…….
Sospetto che gli onorevoli abbiano avuto paura che il popolo che paga le tasse si sarebbe ribellato se avesse scoperto che parte dei proventi delle imposte non viene utilizzato per dare servizi, ma per pagare le pensioni agli ex parlamentari. Come ben sai l’articolo 69 della Costituzione recita: “ I membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge”.
Indennità non vuol dire pensione a vita con diritto di reversibilità al coniuge!!!!!
Invece, sulla base di semplici regolamenti delle Camere, vengono pagati ricchi vitalizi derivati, quasi totalmente, dalla fiscalità generale. Nell’anno 2015 gli ex parlamentari di Camera e Senato sono costati ai contribuenti italiani 256.876.628 milioni di euro. Per capire il significato dell’art. 69 della Costituzione non bisogna scomodare i “costituzionalisti”. Questo articolo lo capisce chiunque, anche un bambino delle scuole elementari.
Va ricordato che le Costituzioni sono leggi volute dal popolo per garantire i diritti fondamentali degli individui. Per ottenere questi diritti tanti uomini hanno versato il loro sangue o hanno patito dure pene detentive.
Tornando ai vitalizi e ai nostri giorni, i mass media ne parlano spesso, ma non dicono che sono illegali, illegittimi, perché non c’è una legge che li ha autorizzati. Si è creato una specie di patto di omertà tra i politici e coloro che gestiscono l’informazione.
L’ istituto dell’assegno vitalizio dei parlamentari della Repubblica italiana vige sin dalla prima legislatura ed è stato modificato nel corso degli anni. Camera e Senato hanno regolamenti interni propri che disciplinano questa materia. La Camera, con deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza del 14/12/2011 e 30/01/2012 ha modificato le regole di calcolo dell’assegno vitalizio che dal “sistema calcolo contributivo” è passato al “sistema pro rata”. Anche il Senato è passato al sistema pro rata.
In realtà parlare di sistema contributivo e sistema pro rata è del tutto fuorviante perché i vitalizi non hanno nulla a che fare con le pensioni dei lavoratori italiani. Secondo me i vitalizi dei politici sono calcolati con il SISTEMA AUMM AUMM in quanto, a fronte di una piccola trattenuta, che per la Camera è dell’8,80 per cento dello stipendio lordo, vengono pagati ingenti somme, a carico dei contribuenti italiani.
Nel 2015 sono stati tolti i vitalizi agli ex parlamentari condannati, con sentenza passata in giudicato. Peccato che siano stati restituiti loro tutti i contributi versati con tanto di interessi, alla faccia dei lavoratori soggetti all’INPS, che, se non hanno raggiunto una anzianità contributiva di venti anni, non percepiscono alcuna pensione e tantomeno ricevono indietro i contributi versati!!!!
L’INPS restituisce i contributi versati soltanto ai lavoratori stranieri che vanno via dall’Italia.
Vorrei ricordare che il perfido dittatore Benito Mussolini il vitalizio ai parlamentari non lo aveva dato e, addirittura, aveva rinunciato allo stipendio di Capo del Governo. Manteneva sé stesso e la famiglia con i proventi della sua attività di giornalista. Questa è storia, non è una leggenda metropolitana!
I contributi previdenziali confluiti all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, creato da Mussolini, furono investiti in prestigiose proprietà immobiliari la cui rendita garantiva le pensioni dei lavoratori italiani. Sappiamo tutti che brutta che fine ha fatto l’immenso patrimonio immobiliare dell’INPS passato alla Repubblica Italiana!!!!
Io poi non ho mai capito perché si dice che in Italia c’era la dittatura se al Quirinale risiedeva il Re che, dopo la marcia su Roma (senza morti né feriti), ha nominato Benito Mussolini Primo Ministro. Quanto meno si è trattato di una “dittatura sui generis”!!!!
Sono venuta a Firenze piena di speranza perché, in passato, durante un colloquio telefonico a Radio Padania, mi hai detto di essere favorevole all’abolizione dei vitalizi. La stessa cosa mi ha dichiarato il segretario della Lega Nord della Liguria Edoardo Rixi. So che molti politici della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania non vogliono abolire la cuccagna dei vitalizi, sostenendo che, comunque, sono stati versati dei contributi. Malgrado tutto ero quasi certa che avresti annunciato pubblicamente la tua contrarietà al pagamento dei vitalizi, ma non lo hai fatto.
Ho creduto in te e sono ritornata a votare Lega dopo anni che non votavo più. Ritengo che potresti avere le caratteristiche necessarie per fare il Capo del Governo. Le idee e il cuore li hai, ma dovresti avere anche il coraggio di far rispettare la Costituzione. Ti definisci il “Matteo giusto” e hai dato del “bugiardo patologico” a Matteo Renzi, io però ho perso la fiducia e ho fatto a pezzi le mie tessere della Lega. Con questa lettera ti invio un pezzo di quella dell’anno 2016 e un pezzo dell’anno 2015. Sono pronta a cambiare idea se verrà abolito il vitalizio dei parlamentari. Saluti da Sanremo. Giuliana Tofani Rossi
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Articolo pubblicato il 18/11/2016