Il capo economista della Deutsche Bank David Folkerts-Landau: "Senza riforme l'Italia starebbe meglio fuori dall'euro".

Senza riforme starebbe meglio fuori dall'euro". E "se dovrà fare i conti con ulteriori difficoltà ci sarà bisogno dell'intervento del Fondo Monetario Internazionale". L'Italia ancora una volta sorvegliata speciale. La data del referendum si avvicina e l'attenzione internazionale sull'Italia aumenta giorno dopo giorno. "Senza riforme starebbe meglio fuori dall'euro".

Questa volta a lanciare l'avvertimento è David Folkerts-Landau, il capo economista di Deutsche Bank, prima banca tedesca. Intervistato da Bloomberg, non nasconde tutte le preoccupazioni di Francoforte sull'economia italiana, dopo che lo spread è ritornato a salire negli ultimi giorni arrivando a toccare i 180 punti base.

Un andamento, quello del differenziale tra bund tedeschi e Btp, legato all'esito delle riforme e quindi soprattutto al referendum del 4 dicembre, dice Folkerts-Landau. "Il mio timore è che più ci si avvicina alla data del referendum, e più l'effetto dell'elezione di Trump si fa sentire, più gli investitori esteri usciranno dall'Italia sino a far esplodere lo spread", ha dichiarato Folkerts-Landau esprimendo i suoi timori per il ritorno delle speculazioni sui mercati che hanno portato alle dimissioni del governo Berlusconi nel 2011 e all'arrivo del tecnico Mario Monti a Palazzo Chigi.

Dopo la Brexit e l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, l'appuntamento più atteso nell'area europea è quindi il referendum costituzionale. E l'esito del voto non mancherà di avere un impatto sui mercati, ha lasciato intendere il capo economista di Deutsche. L'instabilità potrebbe avere quindi, secondo Folkerts-Landau, degli effetti negativi sull'area euro. "Questo scenario di instabilità prefigurerebbe un grave impatto sui settori bancari italiano ed europeo".

Per il dirigente di Deutsche "l'Italia rappresenta quindi l'epicentro da cui rischia di giungere ulteriore instabilità in Europa. Senza riforme l'Italia sconterebbe uno stato di crisi continua". Poi il capo economista di Deutsche si prende una lunga pausa di riflessione. "Sarebbe meglio fuori dall'Euro? Senza riforme sì", ha dichiarato. "Con le riforme strutturali, se sarà in grado di attuarle, sarebbe meglio che stesse dentro. Ma senza riforme sarebbe costantemente sull'orlo di una crisi".

"L'Italia ha un debito pari al 130% del Pil e continua ad accumularne altro", aggiunge il capo economista del primo istituto bancario tedesco. "Ha bisogno di riallinearsi dal punto di vista normativo, sull'efficienza del mercato del lavoro". Nella stessa intervista il capo economista di Deutsche però paventa anche un altro rischio per l'economia italiana: un intervento esterno da parte del Fondo Monetario Internazionale. Tra le righe, quindi, per Folkerts-Landau si riaffaccia sull'Italia lo spettro della Troika, come già avvenuto in Grecia.

Se l'Italia dovesse scontrarsi con ulteriori difficoltà "avrà bisogno di un programma del Fondo Monetario Internazionale", ha affermato Folkerts-Landau. Le sue parole non sono certo un attestato di fiducia nei confronti dell'Italia: "L'opera di riordino dovrà essere compiuta dall'esterno o in caso contrario rischia di non essere mai intrapresa".

huffpost.it

 

 

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Articolo pubblicato il 16/11/2016