Enzo Tortora, le vergogne della giustizia. il dramma di una Persona onesta

Il Centro Pannunzio di Torino, mercoledì 16 novembre, promuove la presentazione della sua testimonianza postuma

Forse solo coloro che stimarono Enzo Tortora, il giornalista e conduttore televisivo con un seguito di 28 milioni di spettatori, ma con la schiena dritta ricordano l’allucinante vicenda in cui incorse oltre trent’anni or sono.

Venne arrestato in piena notte in un albergo di Roma per ordine dei giudici di Napoli ed esibito, con le manette ai polsi, al pubblico ludibrio, reo di vivere onestamente , ed essere testimone implacabile della corruzione politica e non solo. I presunti amici, nelle fasi del processo lo abbandonarono, ma se ne procurò dei nuovi in coloro che trovavano inverosimile che un falso pentito, in un’aula di giustizia risultasse maggiormente credibile mentre lanciava accuse infamanti contro una persona integerrima che divenne poi, da vittima, il simbolo della mala giustizia.

A quasi trent’anni dalla sua morte, la sua compagna Francesca Scopelliti consegna alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire.

Arrestato nel 1983 per associazione camorristica e spaccio di droga, la star amata da decine di milioni di italiani vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare la sua estraneità alle accuse ma anche per denunciare le aberranti condizioni di vita dei detenuti.

Promessa mantenuta: Enzo Tortora diventerà di lì a poco il grande leader politico della battaglia per una giustizia giusta, culminata con la vittoria schiacciante (poi tradita dal Parlamento) del referendum per la responsabilità civile dei magistrati.

Il Centro Pannunzio di Torino, ne promuove la presentazione, Mercoledì 16 novembre alle ore 18 nella Sala “Viglione” di Palazzo Lascaris (Via Alfieri, 15). Nino Boeti, Francesca Scopelliti, Anna Chiusano, Pier Franco Quaglieni presenteranno il libro di Enzo Tortora “LETTERE A FRANCESCA”, edito da Pacini. .
Saluto iniziale di Bruno Mellano, Garante Regionale per i carcerati .

Questo libro perpetra l’urlo di un innocente straziato dall’assenza di diritto e di verità. Le lettere traboccano di incredulità e indignazione, ma anche di dolcissimo amore per la sua Francesca. Non  si può restare indifferenti alle parole – purtroppo ancora attuali – di un detenuto dalla coscienza limpida e libera che lancia la sua accusa a magistrati prigionieri di un teorema giudiziario e a giornalisti corrivi con la Procura di Napoli, ingabbiati dal pregiudizio e dalla malafede.

Il volume nasce dall’incontro di Francesca Scopelliti e della Fondazione Enzo Tortora con lUnione delle Camere Penali Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all’ultimo insieme al suo Partito radicale per l’affermazione della responsabilità civile dei magistrati, della terzietà del giudice, della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante nonché della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario.

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Articolo pubblicato il 15/11/2016