Torino, Ospedale Oftalmico. La risposta dei cittadini contro chi vuole smantellare un’eccellenza

Cittadini oltre ogni previsione partecipano alla “Giornata della Vista”, con visite gratuite finalizzate a prevenire la maculopatia

I segnali dell’ostinata volontà di distruggere l’eccellenza dell’Ospedale Oftalmico di Torino da parte dell’assessore regionale alla Sanità Antonino Saitta, sostenuto convintamente dal Presidente Chiamparino non mancano. Sono state respinte tutte le istanze ragionate e documentate anche a livello scientifico per evitare lo smantellamento del nosocomio di via Juvara e traslocare  parte ei reparti alle Molinette e al Giovanni Bosco.

Si stanno buttando dalla finestra milioni di denaro pubblico per allestire locali obsoleti nel vecchio ospedale dermatologico di via Cherasco ed installare sale operatorie di alta chirurgia oculistica. Ma la tenacia dei medici e della struttura sanitaria ed infermieristica del Casimiro Sperino non demorde.

Sabato 12, come ampiamente annunciato era in programma, ad opera di quel personale bistrattato più volte dal siculo Saitta, in occasione della “Giornata Mondiale della vista”, l’attività di Prevenzione della maculopatia, consistente nel test di Amsler,  misurazione visus ed eventuale OCT, presso i laboratori della Diagnostica strumentale al terzo piano dell’ospedale di via Juvara, 19.

L’orario inizialmente previsto dalle 8,30 alle 15,30 si é forzatamente protratto sino a sera, perché una coda ininterrotta di pazienti in attesa, partiva dalla zona prospicente all’ingresso e arrivava sino al terzo piano.

Sono stati visitati oltre 550 pazienti che nel ringraziare i sanitari che prestavano gratuitamente la loro opera altamente professionale al servizio della cittadinanza esprimevano stupore e rammarico per questa insensata decisione. Non osiamo riferire gli apprezzamenti profferiti nei confronti dell’assessore, perché la decenza e la deontologia ce lo impongono. Ma ne serbiamo memoria.

All’esterno dei locali ospedalieri, i promotori del referendum abrogativo della famigerata delibera regionale 1-600 che sta causando la chiusura non solo dell’Oftalmico, ma anche di altri reparti e strutture ospedaliere in tutto il Piemonte, da Susa ad Acqui terme, hanno illustrato le motivazione e la portata dell’Iniziativa.

Abbiamo incontrato, tra gli altri, Laura Cavallari, Alberto Morano, Gian Luca Vignale, Osvaldo Napoli e Roberto Rosso, intenti a raccogliere le firme per poter presentare l’indizione del referendum abrogativo, al Consiglio Regionale del Piemonte.

Analoga attività è in corso in ogni angolo del Piemonte ove strutture, reparti ed attività sanitaria, da Susa ad Acqui Terme sono minacciati o già compromessi dalla scure della regione. Non appena in possesso di ulteriori elementi, daremo spazio a questa meritoria iniziativa.

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Articolo pubblicato il 14/11/2016