Enrico Martini Mauri, un eroe che meriterebbe maggior rispetto e considerazione

La radice totalitaria ed il settarismo sono le malattie infantili dell’ANPI di Alba?

Sabato 12 novembre ad Alba in un ciclo di incontri dedicati alla Resistenza inaugurato dal conferimento del Premio Comandante Paolo Farinetti, è stato presentata la riedizione del libro del comandante Enrico Martini Mauri, Medaglia d’Oro al V.M. , “Partigiani penne nere”. A promuovere l’incontro l’ANPI di Alba e il centro studi “Beppe Fenoglio”. 

Mauri è stato un personaggio ignorato costantemente dall’ANPI e oggetto di critiche aspre da parte di azionisti, comunisti, intellettuali di sinistra in genere. 

La sua “colpa" maggiore fu quella di essere fedele al giuramento prestato come ufficiale degli Alpini ed aver indossato non il fazzoletto rosso o verde, ma quello azzurro. 

Per questo motivo, l’Anpi è la prima volta che decide di non ignorare Mauri, ma addirittura di parlare del suo libro, stampato nel 1968 da Mondadori e mai più ristampato. 

E’ stato uno storico torinese, come si evince anche da quanto scritto nella riedizione, a sostenere l’opportunità della ripubblicazione del libro “Partigiani penne nere”: il prof. Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio di Torino che propose nel lontano 1995 l’intitolazione di una via torinese a Mauri inaugurata dal medesimo in una pubblica cerimonia nel 2011, alla presenza del Sindaco Piero Fassino, nel centenario della nascita del comandante del 1° gruppo Divisioni Alpine ignorato da tanti, Mondovì in testa, la città in cui era nato.

Ma Quaglieni fece di più nel 2011:fu autore della prefazione di un libretto stampato in Liguria che raccoglieva le memorie a caldo scritte da Mauri a Cherasco nel maggio 1945 ,destinate ad essere il primo nucleo del futuro libro.

Non a caso Quaglieni fu il promotore di un convegno a Torino su Mauri nel 1995 e poi nel 2011 e in quell’anno venne invitato dalla presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia a ricordare Mauri in apertura del Consiglio Provinciale di Cuneo e successivamente dall’assessore alla cultura di Alba Paola Farinetti (figlia del comandante Paolo), presente l’ex sindaco e senatore Zanoletti.

Nel 2012 Quaglieni tenne una lectio magistralis su Mauri al Circolo Ufficiali di Presidio di Torino, introdotta dal maggiore storico militare allora vivente, Raimondo Luraghi, amico di Mauri e dello stesso Quaglieni.

Nel 2016 venne invitato insieme a Gianni Oliva a parlare di Mauri agli allievi della Scuola di Applicazione di Torino dal comandante generale Berto per il quarantesimo della morte di Mauri.
Quaglieni aveva conosciuto di persona Mauri e ebbe uno zio ,ufficiale del “Nizza Cavalleria" che combatté agli ordini di Mauri. Quindi fu in grado di parlarne anche sul piano umano e portando alla luce un inedito trovato nell’archivio storico dell’Istituto della Resistenza di Savona, letto a Cuneo e ripreso in articoli e ultimamente riportato nella prefazione.

Questi sono fatti noti persino consultando Internet, sicuramente non sono sconosciuti all’ex sindaco di Alba De Marie, attuale presidente dell’ANPI di Alba.

L’ex Sindaco De Marie venne a Torino nel giugno scorso ad assistere alla presentazione ufficiale del libro di Mauri nella sala “Viglione” del Consiglio Regionale e venne anche salutato ufficialmente da chi introduceva la presentazione a cui, oltre al professor Quaglieni, intervennero il direttore dell’Istituto della Storia della Resistenza Luciano Boccalatte, il generale Claudio Berto, comandante della scuola di Applicazione, il generale degli Alpini in pensione Franco Cravarezza, Enrico Martini Mauri, nipote del comandante, Nino Boeti vicepresidente del Consiglio Regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.

In quell’occasione a Quaglieni venne anche un conferito un premio nella cui motivazione si faceva riferimento al suo impegno di studioso nei confronti di Mauri e della Resistenza autonoma.

Infatti il merito della riedizione del libro- venne sottolineato allora a Palazzo Lascaris anche dallo stesso editore Walter Martini delle edizioni del Capricorno-è indiscutibilmente di Quaglieni  che si è impegnato prima con Mondadori, poi in altra direzione, affinché il libro tornasse. L’editore del Capricorno ebbe il merito di portarlo nelle edicole oltre che in libreria.

E ad Alba, com’era prevedibile, il libro andò subito esaurito.

Il Presidente dell’ANPI Enzo De Marie ha affidato la presentazione del libro a Marco Ruzzi dell’Istituto storico della Resistenza intitolato a Dante Livio Bianco.

Un nome quasi sconosciuto ai più.

Ma il presidente De Marie si è ben guardato di invitare, come era naturale, il curatore e autore della prefazione Quaglieni, a parlare del libro.

In un articolo su un giornale locale di Alba è sfuggito un lapsus significativo :interventi di Marco Ruzzi.

Di norma, oggi ,le presentazioni dei libri avvengono attraverso un confronto a molte voci, se poi c’è qualcuno che è strettamente collegato con il libro medesimo, di norma, non lo si ignora.

Ma nell’ex repubblica di Alba creata da Mauri, il modo di ragionare è rimasto fermo al settarismo e non al confronto.

Persino il Centro studi “Beppe Fenoglio” coorganizzatore dell’evento si è accodato nell’evidente, incomprensibile discriminazione. Eppure Fenoglio era un “azzurro” di Mauri…

Da come risultato leggendo Facebook, il Centro “Fenoglio” ha fatto qualcosa di più dell’ANPI.: ha invitato il prof. Quaglieni come uditore, tra il pubblico.

E’ sconcertante riscoprire che un’associazione che dovrebbe rappresentare  e ricordare l’anelito alla democrazia di chi combatté contro il nazifascismo, continua ad essere prigioniera di retaggi ideologici contigui al totalitarismo ed al settarismo. Poi ci sono i conigli, ma purtroppo non solo in quest’ambito.


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Articolo pubblicato il 14/11/2016