Uncem Piemonte - Poste aumenta gli utili, ma taglia i servizi alle aree montane
Foto di repertorio

Pericolose differenze fra i territori: a rischio la distribuzione dei giornali

"Quello dei quotidiani - - commentano Lido Riba e Paola Vercellotti, presidente e vice dell'Uncem Piemonte - è il problema più evidente; peraltro stiamo parlando di zone dove un crescente digital divide non permette di scaricare copie dai siti dei giornali. Se non fosse grave e preoccupante, farebbe sorridere andare incontro situazioni per cui chi è abbonato a un quotidiano lo riceve solo cinque giorni in due settimane. È invece una partita che necessita di immediati correttivi da parte dell'azienda. Poste è ricca e si arricchisce ma continua a tagliare i servizi".  

Secondo Uncem Piemonte, Poste continua ad aumentare utili e ricavi a spese del territorio:

"Come già a luglio 2016, Uncem torna a denunciare la pericolosa spirale imboccata dall'azienda statale che guadagna e fa numeri importanti  ma allo stesso tempo taglia servizi e personale sul territorio. È infatti partita negli ultimi giorni la consegna della distribuzione a giorni alterni in più di duecento Comuni del Piemonte, con situazioni non omogenee tra valli attigue e tra Comuni. A duecento metri di distanza, c'è chi continuerà a ricevere il quotidiano tutti i giorni, chi invece dovrà accontentarsi di leggere le notizie ogni due giorni".

 

Secondo Uncem, è necessaria una presa di posizione da parte del Governo, che già un anno fa ha aperto un tavolo con Poste, AgCom e le associazioni degli enti locali, per volontà del Ministro Enrico Costa, così da far rispettare la risoluzione del Parlamento europeo che ha bocciato la distribuzione a giorni alterni. Questo il monito di Bruxelles:

"Il servizio universale deve continuare a essere fornito nella misura massima, cioè deve almeno comprendere consegna e ritiro per cinque giorni a settimana per ogni cittadino europeo. Inoltre, al fine di soddisfare l'obbligo di servizio universale è importante mantenere ben funzionanti le reti postali, con un numero sufficiente di punti di accesso nelle regioni rurali, remote o scarsamente popolate".

Indicazioni che bocciano senza attenuante alcuna i piani di smantellamento del servizio universale abbozzati qua e là nell'Unione Europea, e certamente quello attuale di Poste Italiane che usa l'etichetta della "flessibilità" per nobilitare un moncone di servizio attivato appena 5 giorni ogni due settimane e con drastica riduzione dei "punti di accesso nelle regioni rurali, remote o scarsamente popolate". Inoltre nella Risoluzione si sottolinea che

“i prezzi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale siano accessibili e garantiscano a tutti gli utenti l'accesso ai servizi forniti”.

Riba e Vercellotti chiudono ricordando:

"Uncem ha sempre sostenuto quanto scritto e affermato chiaramente nella Risoluzione del Parlamento UE. In primo luogo non sono ammissibili disparità di trattamento tra aree diverse, in base alla densità di popolazione e alle conformazioni del territorio. Poste deve poi concretizzare i piani per la creazione di sportelli multiservizio nei Comuni montani che già più volte abbiamo suggerito, con operatori polivalenti, nuovi servizi per gli Enti locali a partire dalla tesoreria comunale, opportunità legate all'agenda digitale che nelle Terre Alte ha una conformazione particolare, alla quale Poste deve contribuire per la piena attuazione".

 

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Articolo pubblicato il 12/11/2016