I “cattivi pagatori” possono richiedere delle carte di pagamento?

Per ottenere il rilascio di una carta di credito è bisogna prima saldare il debito e poi attendere la cancellazione del nominativo dal Registro dei Protestati

Quando si richiede un qualunque tipo finanziamento ad una banca o ad una società finanziaria bisogna essere in grado di restituire la somma ottenuta nei termini previsti dal proprio piano di ammortamento. Non farlo significa compromettere la propria situazione finanziaria e quindi anche le possibilità di ottenere altri finanziamenti in futuro. Infatti ritardare o saltare del tutto il pagamento delle rate di rimborso comporta l’iscrizione negli elenchi delle Centrali Rischi o peggio ancora nel Registro Informatico dei Protesti.

Si tratta di due grandi database che vengono consultati da tutte la banche ed istituti di credito per valutare la posizione finanziaria dei risparmiatori che hanno presentato una richiesta di finanziamento, di qualunque tipo esso sia. Comparire in questi elenchi significa ridurre quasi a zero le possibilità di essere finanziati. Del resto, quale istituto di credito cederebbe dei soldi ad una persona che in passato non è stato in grado di onorare il suo debito? La stessa procedura di verifica viene seguita anche nel caso di richieste per carte di credito e carte di debito. Anche in questo caso le banche valuteranno l’affidabilità creditizia dei richiedenti.

Un protestato può ottenere una carta di credito?

L’iscrizione nel Registro Informatico dei Protesti avviene se, nonostante i vari solleciti da parte della banca o dell’istituto di credito, l’intestatario del finanziamento continua a non pagare il suo debito, neanche in seguito all’intervento di un Pubblico Ufficiale. In situazioni del genere è altamente improbabile che una banca possa rilasciare una carta di credito o di debito. Per situazioni del genere non esiste ancora una normativa unica e condivisa, ma è facile intuire che nessun istituto di credito deciderebbe di esporsi volontariamente ad un rischio del genere.

Del resto richiedere una carta di credito equivale a chiedere un prestito a breve termine. Infatti i pagamenti saranno inizialmente effettuati con il denaro messo a disposizione dall’istituto di credito che verrà rimborsato solo il mese successivo. Quindi nel momento in cui scatta l’addebito è necessario che sul proprio conto corrente ci sia una somma sufficiente a coprire interamente la spesa.  

Un protestato potrà quindi sperare di ricevere una carta di credito solo in seguito alla cancellazione del suo nominativo dal Registro dei Protestati, che ovviamente avrà luogo solo dopo aver saldato completamente il debito e con la presentazione di titoli e le attestazioni di avvenuto pagamento. In altri casi, è prevista anche la cancellazione automatica del nominativo ma solo dopo 5 anni.

Quando conviene richiedere una carta di credito?

Nonostante sia diventato uno strumento di pagamento molto diffuso e apprezzato, disporre di una carta di credito significa essere in grado di gestire le proprie risorse finanziarie. Quindi prima di scegliere una carta di credito, valutandone i costi di apertura e canone annuo, conviene prima riflettere sulla propria capacità di gestire le risorse finanziarie.

Infatti non disporre della somma necessaria per coprire le spese effettuate con la carta di credito prevede l’immediata applicazione di ulteriori tassi, che possono raggiungere anche valori del 14%, e il blocco della carta. Per evitare conseguenze del genere converrebbe come prima piuttosto richiedere una carta revolving che consente di restituire la somma spesa attraverso il pagamento di piccole rate mensili e non in un’unica soluzione.

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Articolo pubblicato il 12/11/2016