Il progetto mira a coinvolgere abitanti, enti pubblici ed operatori turistici
L’obiettivo del progetto “Terre d’Acaia”, “brand territoriale” presentato giovedì in una conferenza stampa nel palazzo della Regione Piemonte a Torino, consiste nel promuovere il turismo nel Pinerolese, fra castelli, prìncipi, bellezze artistiche e antiche tradizioni culturali ed enogastronomiche, puntando sul senso di appartenenza e sulla collaborazione attiva dei suoi abitanti.
E nato tre anni fa grazie all’impegno di volontari e associazioni che operano sul territorio, raccolti attorno al Centro Studi Silvio Pellico di Cercenasco, l’iniziativa ha visto l’adesione di nove comuni dell’area.
“Ma l’obiettivo – ha spiegato il presidente del centro studi, Marco Civra – è quello di coinvolgere tutti e 45 i comuni che rientrano nella zona”. Il progetto si richiama ad esperienze di successo già ampiamente collaudate in Piemonte, come avvenuto nelle Langhe. L’ambizione è quella di coinvolgere volontari, singoli cittadini, soggetti pubblici, fra cui anche la Città metropolitana di Torino, e operatori turistici nella realizzazione di progetti come il Museo virtuale del Principato d’Acaia.
È in fase di costruzione il portale www.terredacaia.it, in italiano e in inglese, per raggiungere anche un pubblico internazionale. Le fasi salienti del progetto sono raccontate nel volume: “Terre d’Acaia”, visioni e strategie per il ‘vero Piemonte’”, edito da Marcovalerio a cura di Giancarlo Chiapello, e distribuito gratuitamente in duemila copie.
Un territorio che comprende il Pinerolese, la pianura e le valli olimpiche. “Il riferimento ai Principi d’Acaia – ha spiegato lo scrittore Giancarlo Chiapello – è il segno distintivo che unisce queste terre. Facendo di Pinerolo la loro capitale, i prìncipi diedero un grande impulso alle arti e alla cultura: su iniziativa di Ludovico di Savoia Acaia si arrivò alla fondazione dell’Università di Torino.
Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini
Articolo pubblicato il 29/10/2016