Pecetto Torinese (TO) - La consegna del Premio Filatelico 2016 e il manichino Frankie

LA CONSEGNA DEL PREMIO FILATELICO 2016 E IL MANICHINO FRANKIE

 

Sabato 8 Ottobre alle ore 11.00. La mostra si è tenuta come di consueto presso la Chiesa dei Batù Via Umberto I a Pecetto Torinese – TO, la consegna del Premio Filatelico, alla presenza del Sindaco Adriano Pizzo, dell’Assessore alla Cultura ed Istruzione, Annalisa Falchero. In questa occasione è stato presentato il vincitore della “Mostra Giovanni Riggi di Numana. Quest’anno si è aggiudicato il premio l’On.Carlo Amedeo Giovanardi, con la seguente motivazione: “Per il suo impegno nello studio sul 100 lire della serie ordinaria “La Democratica” sotto il profilo della Specializzazione Filatelica e Storico Postale con particolare riferimento alle destinazione di questo francobollo nel mondo.

 

Per la complessa rivisitazione della storia postale di AMG-VG e litorale sloveno (1945- 1947) e delle province italiane di Fiume allargata, Spalato e Zara dal 1941 al 1943, per una originale collezione "Ne ho viste di un solo colore" sull'uso singolo e multiplo dei commemorativi del periodo Ruota. Ed infine per aver promosso ben quattro manifestazioni filateliche a Montecitorio tra il 1999 ed il 2011 e più recentemente una al Quirinale nell’ottobre del 2015.

 

Un grande impegno profuso per mantenere viva la tradizione delle esposizioni filateliche per la gioia degli appassionati. Ma chi sono, ancora oggi gli amanti di questa forma di collezionismo? Sono persone, innanzi tutto, che amano osservare una piccola creazione di gran pregio artistico, poiché si tratta di vere e proprie opere d’arte miniaturizzate. Per un anziano sarà il rivivere un frammento della sua storia personale, potendo incontrare personaggi entrati nella storia, personaggi politici, capi di Stato, Re e Regine attivi quando era attivo lui.

 

MOSRAPer altri sarà il puro amore per il collezionismo, con la speranza di imbattersi in un pezzo raro, se non rarissimo, capace di garantire un cospicuo guadagno o diventare esperto in questo ramo fino a farne una potenziale professione.

Entrando nella chiesa dei Batù, oltre ovviamente ai numerosi rari francobolli esposti grazie alla disponibilità di Alberto Povia che ha voluto prestare parte della sua ricca collezione, si è potuto ammirare anche una raccolta di giornali d’epoca, con rappresentati i giorni finali del conflitto ed i giorni a cavallo delle prime votazioni libere ed anche al passaggio dal Regno alla Repubblica, oltre ad alcune delle rarità selezionate dalla Collezione di Carlo Giovanardi. Ma prima ancora ancora dei francobolli, ciò che ha colpito la maggior parte dei visitatori, è stata la presenza di un manichino, tutto ricoperto nella sua intera superfice da variopinti francobolli che non può sfuggire all’attenzione di chi entra all’interno del locale in cui si svolge la mostra.

 

Il significato di quel particolare manichino lo spiega Ketty Borgogno, una delle organizzatrici della mostra insieme a Simona Massucco. “Mi ero iscritta ad forum che si interessava di filatelia e francobolli e mi aveva interessato uno strano annuncio: “Regalo manichino che avevo iniziato a rivestire di francobolli ed ora non ho più voglia di continuare, in pratica gli  ho foderato solo la testa”. Quando l'abbiamo visto abbiamo notato che non poteva restare così; ci è piaciuto subito, l’abbiamo preso e finito di rivestirlo, poi ci siamo dette: Mica possiamo tenerlo tutto per noi, ora bisogna portarlo al Centro”.

 

Così è nato Frankie un po’ alla volta, abbiamo cominciato a portarlo fra i ragazzi e ci siamo impegnate a fare propaganda sul forum cominciando a preparare materiale da regalare a loro. Ci tengo a precisare che non siamo sponsorizzate da nessuno, abbiamo iniziato a chiedere di poterlo portare nelle scuole per fare promozione filatelica così oggi siamo conosciute e le scuole elementari ci invitano e, con le donazione del materiale dei collezionisti,  confezioniamo regali per bambini che, quando vengono a trovare Frankye, è lui che porge loro il regalino. Io sono presidente della Unione Filatelica Subalpina e, con  Simona Massucco ci spostiamo da una città all’altra per promuovere la Filatelia. Siamo volontarie e, quando i collezionisti ci offrono francobolli, noi li prepariamo e li andiamo a regalare ai bambini.

 

“In pratica insegniamo ai bambini in cosa consista la bellezza dei francobolli-afferma Simona Massucco“ - improntando la nostra attività sul gioco, sullo scambio, sulla relazione sociale,quindi offriamo a loro la possibilità di potersi confrontare giocando. Il francobollo li aiuta nella manualità, poiché invitiamo gli studenti a riprodurre le immagini e i disegni dei francobolli, spiegando a cosa si riferiscono e le epoche storiche vi sono rappresentate. Inoltre i bambini apprendono la manualità poiché li invitiamo a realizzare piccoli oggetti, sempre attinenti ai francobolli così che a fine anno si possano esporre. Si può pertanto affermare che si possono apprendere sia nozioni richiamate dal disegno sui francobolli che la manualità. In tale modo i risultati arrivano senza doversi soffermare sui libri”.

 

“Culturalmente – continua Ketti Borgogno – è una possibilità di apprendimento che aiuta moltissimo, si puòDUE imparare tanto senza la fatica cui si è costretti, talvolta utilizzando i libri. Il francobollo oggi è molto meno diffuso di un tempo, ce ne rendiamo conto andando nelle suole elementari, i bambini ne sanno proprio poco. Sono informatissimi sui vari modelli di cellulari, sanno tutto sulle play station, ma poco sui francobolli. Lo accolgono in un modo che ci gratifica, perché piace, e sono molto soddisfatti di essere coinvolti nelle varie attività in cui riusciamo a coinvolgerli. A Maggio, infine, si fanno le premiazioni e questo regala una ulteriore soddisfazione ai piccoli, che mostrano orgogliosi alle famiglie il frutto del loro lavoro. Questo può essere di stimolo ai genitori a invitare i figli a iniziare una collezione che, forse, avrebbero voluto iniziare loro da giovani”

 

“Il collezionismo del francobollo è ancora vivo, sia pure ridotto rispetto al passato. Il problema sono le nuove leve che lo conoscono poco, abituati ormai all’uso quotidiano di mail e messaggio, indubbiamente più rapidi che permettono una comunicazione ad una velocità impensabile, anche solo una ventina di anni fa. Sono però ancora ben vive alcune fiere, fra le altre  “Milano Fil, Verona Fil, e Firenze Fil.

Il compito ce ci siamo assunte è quello di portare ai bambini la conoscenza di questa realtà, capace di aprire la loro mente in un modo semplice, leggero, ma molto efficace per la bellezza intrinseca di piccoli capolavori grafici, in cui è buona parte della storia del mondo”.

Noi crediamo molto in questa iniziativa e speriamo che sia un modo per avere in futuro tanti collezionisti che alla domanda "Come hai iniziato?" rispondano, "Eh, ho incontrato Frankie! ". Questo è l'obiettivo della "missione" del nostro caro manichino."

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Articolo pubblicato il 24/10/2016