Fatture Enel salate

La causa: tassa di possesso sul televisore

Egregio Direttore,

in questi giorni è arrivata la fattura Enel abbastanza salata! Il motivo?  La fattura comprende anche il Canone Rai! O meglio, la Tassa di Possesso su un televisore anche se non funziona!  Un Canone pagato alla Rai per vedere cosa? 

Tanta pubblicità, e programmi costosi ma scadenti.  Ma nessuno si lamenta, compresi i politici e le associazioni di consumatori! 

Ma può una Società come l'Enel fare da esattore per la Rai? Pagare un Canone per vedere da mesi le elezioni negli USA, o programmi di bassa qualità, o film di fondo magazzino, o personaggi che starebbero bene in pensione, e così via.... 

Ma non basta!  Si paga il Canone per pagare i dirigenti Rai che guadagnano somme esagerate, mentre il livello d'informazione è limitato e ripetitivo, ma anche più basso delle TV private, che non chiedono un Canone! 

Davanti a tutto questo nessuno cerca di mettere le cose a posto!

Siamo messi male, e rischiamo di fare la fine della sonda caduta su Marte!

 

                                                                                     Marino Bertolino

 

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Carissimo Sig Bertolino,

gli accordi fra gli Enti, purtroppo, li subiamo di fatto e non possiamo farci nulla. D'altronde la tassa di possesso sul televisore segue quella di possesso sull'auto che, di fatto, ha sostituito il bollo di circolazione.

Sulla qualità dei programmi ci sarebbe da discutere, ma è ancor più irritante il compenso dei tanti dirigenti che viaggiano sul "carrozzone di stato" dominando, o almeno pensano, l'informazione delle masse.

Ma ciò che faccio fatica a digerire, come penso accada a molti, sono le interruzioni pubblicitarie che non dovrebbero essere trasmesse proprio in virtù del canone Rai che deve servire per i costi di gestione, in toto.

La giustificazione addotta all'inserimento nella bolletta serve, a detta dei moralisti più volte scoperti con le mani nel sacco, a far pagare tutti per pagare di meno.

Il canone è in effetti diminuito e rateizzato nel tempo, ma ciò è semplicemente un giustificativo per l'ennesima gabella prodotta per sanare i buchi di bilancio.

Le cose sono state messe a posto così, ottenendo un diffuso malcontento che si è tuttavia esaurito in breve tempo sconfitto dalla rassegnazione.

Come vede, non occorre andare su Marte per subire atterraggi burrascosi e devastanti!

 

                                                                                       Massimo Calleri




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Articolo pubblicato il 22/10/2016