L'odioso problema della "casta" delle prevendite online dei concerti

Lente dell'Antitrust nei confronti di alcuni servizi per la prevendita online dei concerti, che ora vuole vederci chiaro

Finalmente si fa un pò di chiarezza. Se fate parte di quella grande maggioranza di persone che, a malincuore, hanno dovuto rinunciare a vedere la propria band o artista preferito qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione.

L'Antitrust, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha aperto un'indagine nei confronti di alcuni siti che offrono servizio di prevendita di biglietti di concerti online.

Il tutto è nato in seguito alla data di Milano dell'alternative rock britannico dei Coldplay.

Dal momento dell'apertura delle prevendite su noti siti quali TicketOne e Viagogo i biglietti sono stati polverizzati in pochissimi istanti. E la cosa non è di certo una novità.

Lo stesso piacevole episodio si è ripetuto anche in occasione di altre date italiane di gruppi del calibro di Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, David Gilmour e tanti altri.

I fan italiani, desiderosi di seguire i propri beniamini magari nella stessa città in cui risiedono, si sono visti sfumare grandi opportunità per un tipo di situazione che non è mai stata ben chiara e a cui nessuno è mai stato in grado di dare una risposta di carattere ufficiale.

Dai canali che si occupano della prevendita online di questi biglietti non è mai arrivata una nota ufficiale o una spiegazione plausibile per un tipo di comportamento che manca di rispetto a tutti gli amanti della musica e chi lavora dietro le quinte per rendere queste esperienze uniche ed irripetibili.

E proprio in seguito alle segnalazioni di numerosi appassionati di musica stufi di vedere questo tipo di situazione andare avanti senza che nessuno potesse fare chiarezza al riguardo, in questi giorni sia TicketOne che Viagogo sono oggetti di indagini da parte dell'Antitrust.

Le motivazioni portate avanti dai consumatori in rivolta sono l'oggettiva impossibilità di acquistare al momento dell'apertura delle vendite, i biglietti per eventi di importanza maggiore sul sito di TicketOne, la quale detiene l'esclusiva per il canale online dei concerti più importanti e mette in vendita i ticket ai prezzi fissati dagli organizzatori per conto dell'artista.

Oltre all'oggettiva impossibilità di acquistare questi biglietti, andati sold out in pochissimi minuti, i restanti biglietti a disposizione hanno dei prezzi decisamente non a portata di tutti.

La musica dal vivo quindi deve venire considerato un lusso ad appannaggio di pochi? Possibile che la macchina organizzativa non riesca a trovare una giusta via di mezzo per rendere i concerti potabili per le tasche di tutti?

Questa è di certo una situazione che, nel 2016, fa ahimè indignare ma non di certo stupire. Purtroppo.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 19/10/2016