Torino, Le espulsioni dei clandestini sono a rischio!

Denuncia inascoltata del sindacato Siap e Gianna Gancia si rivolge a Chiamparino tra l’indifferenza delle Isituzioni

Nei giorni scorsi il SIAP (Sindacato Autonomo Appartenenti Polizia) ha denunciato il rischio che da Torino non possano più essere espulsi i clandestini, in quanto la Questura è priva di fondi per pagare i biglietti di viaggio agli agenti di Polizia di scorta.

Se né fatta interprete anche Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord al consiglio regionale che, nel riprendere l’allarme lanciato dal Siap dichiara”: la denuncia del sindacato di Polizia va ascoltata, il rimbalzo di competenze tra Questure e Prefetture dà l’idea del caos nel Paese». Per poi concludere “Chiamparino prenda atto della realtà  e rifletta su come intervenire. Non servono più investimenti, basterebbe togliere i soldi a quanti vivono sull’accoglienza e il problema sarebbe risolto”.

Ma né la Questura, né tantomeno Sergio Chiamparino hanno preso posizioni in merito e, senza interventi de Ministero, non uscirà più un clandestino dal Piemonte. Già siamo diventati lo zimbello d’Europa per la lunghezza delle pratiche per riconoscere  profughi e procedere all’espulsione di coloro che non hanno diritto a rimanere in Italia. Se poi, non si riesce neppure ad ottemperare ai decreti d’espulsione, rasentiamo il grottesco.

Con tutte le conseguenze che ne derivano sull’ordine pubblico e sui costi di mantenimento all’infinito di questi ospiti di lusso.

Il Segretario generale provinciale del Siap Pietro Di Lorenzo sfoga amaramente  il suo disappunto; “Leggiamo i dati diffusi dal Viminale sui rimpatri degli stranieri irregolari e non possiamo che essere amareggiati nel constatare come, ancora una volta, i toni rassicuranti e quasi trionfalistici stridano fortemente con una realtà che vede, inoltre,  i poliziotti non retribuiti, come previsto, proprio per quella tipologia di servizi” – ancora Di Lorenzo – “E’ da ormai tre anni che combattiamo contro le anomalie ricorrenti nella liquidazione delle spettanze per i servizi di scorta all’estero. Le missioni vengono liquidate dopo circa un anno mentre, secondo Legge, queste dovrebbero essere retribuite entro 90 giorni dall’effettuazione del servizio”. “Ora, con il blocco delle espulsioni, crediamo sia stato superato anche ogni limite – conclude DI LORENZO – “ Così come è necessario che il Dipartimento della P.S. assegni le risorse economiche tenendo ben presente che a Torino vi è l’unico C.I.E. del nord Italia e che la sua capienza, dopo i lavori di rispristino, è attualmente quadruplicata rispetto allo scorso anno”.

Civico20News seguirà l’evolversi della situazione anche per capire sino a che punto arrivi il disinteressa dello Stato.

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Articolo pubblicato il 17/10/2016