Mangiami! Il Torino horror Film Festival Sautè di Cultura Cannibale

BLAH1Da martedì 11 a sabato 16 Ottobre ritorna a Torino l’ormai consueto appuntamento con l’horror che vede un buon afflusso di appassionati affollare la saletta polivalente del caffè Blah Blah in via Po 21, in cui si tengono conferenze , proiezioni di film. Un locale polivalente in cui è presente un bar sempre affollato di persone, giovani e meno giovani, ma tutte amanti della tematica. Gli spettacoli cinematografici di più lunga durata vengono effettuati nella  vicina sala cinematografica Greenwich,  per la rassegna che vuole essere contemporaneamente, riuscendovi  molto bene, sia Festival internazionale di cinema, che  rassegna di Cultura del Fantastico.

Il pubblico non manca, spinto dall’amore per il genere di argomenti trattati. Provando a domandare  alle persone presenti quali siano le ragioni per cui amano una tipologia di spettacolo capace di indurre per lo più una sensazione di paura, emergono alcune considerazioni che vanno ben oltre lo scontato “Perchè mi piace” e basta. L’amante del film horror mette in bene evidenza la volontà di dimostrare indifferenza nei confronti della morte, ma non solo, perchè questi pare sottolineare il suo voler frequentarla ed intrattenersi con lei senza alcun timore. 

Da questa slatentizzazione di un sentimento normalmente  tenuto nascosto per una sorta di pudore, che in realtà nasconde un certo disagio nel parlare di una tematica non a tutti gradita, il desiderio di mostrare il coraggio nei confronti dell'argomento horror, prosegue con l’esibizione di T-shirt su cui sono rappresentati alcuni elementi simbolici, come ad esempio il disegno dei denti, correlati all’aggressività, sempre rappresentati graficamente in modo  da essere ben notati o, peggio ancora da un paio di corna per sottolineare con maggior forza l’indifferenza, la mancanza di paura, anche nei confronti del male assoluto, anche se questo, è ovvio, non sia valido per tutti.

BLAH2Il TO Horror Film Festival, fin dalla sua prima comparsa dichiaratamente indipendente, arriva alla sua sedicesima edizione  con un tema forte e attento al momento storico, una riflessione su quanto la cultura sia poco prolifica e quanto invece si affidi a cannibalizzare le altre epoche, le altre opere, rigurgitando vecchi stili, incapaci di mordere davvero il tessuto sociale. Il cannibale come conformista.

Il programma quest’anno è particolarmente ricco , essendo costituito da tre concorsi: lungometraggi, cortometraggi, sceneggiature. Verranno distribuiti 11 premi: lungometraggi, cortometraggi, sceneggiature, effetti speciali, opera prima (premio Anna Mondelli), talento artigianale (premio Antonio Margheriti), premio del Pubblico; 7 lungometraggi in concorso da Italia, Inghilterra, Spagna, Usa, Germania tra animazioni, documentari e live action, tutto ciò che fa fantastico; 25 cortometraggi da tutto il mondo; 8 sceneggiature in concorso; 11 giurati: Davide Toffolo (Presidente di Giuria), Alda Teodorani, Maurizio Pisani, Carlo Griseri, Emiliano Ranzani, Manuel Leale, Davide Mana, Massimo Soumaré, Maurizio Cornetto, Vincent Spasaro, Michele Guaschino; 2 eventi; 4 opere fuori concorso; 4 incontri.

 L'edizione 2016 è dedicata a Herschell Gordon Lewis, il regista e produttore cinematografico statunitense di genere horror e sex gore, riconosciuto dalla critica cinematografica come progenitore del genere splatter.

Interessanti gli incontri con gli autori di libri in linea con l’argomento trattato,  uno fra tutti l’antropologo e scrittore torinese Massimo Centini che ha presentato il suo ultimo testo, dal titolo " Lo strangolatore di donne" (ed. Yume), in cui è raccontata la drammatica storia di Vincenzo Verzeni, un “sadico sessuale,  vampiro e divoratore di carne umana”, così come fu descritto da Cesare Lombroso.   Centini esordisce affermando di avere scritto il libro perché ha abitato vicino alla casa in cui visse lo strangolatore Verzeni. Oggi costui verrebbe definito un criminale, un omicida seriale,  questo tecnicamente dal punto di vista sociologico.

"Verzeni era un contadino, nato nel 1949 - afferma Centini - vissuto nella situazione quale poteva essere quella del mondo contadino di quell'epoca.  Questo soggetto aveva una serie di parafilie che cercava, in qualche modo, di soddisfare, anche se  non necessariamente con un omicidio. Tecnicamente tentava di strozzare preferibilmente donne molto giovani; se in questa fase riusciva ad arrivare ad un orgasmo, mollava la presa e risparmiava loro la vita. Se non ci riusciva, proseguiva nella sua azione criminale e  quelle poverette morivano. 

CENTDi lui si occupò Lombroso che lo definì "vampiro e, stranamente, venne chiamato fra i tecnici della difesa. La cosa sorprendente è che ha commesso una serie di attività secondarie decisamente suggestive ed inquietanti: asportava le parti del corpo della vittima con la bocca, le strappava con i denti e succhiava loro il sangue.  Poi le parti che portava via le andava a nascondere da qualche parte e oggi sappiamo che è un modus di molti  serial killer.  Va detto che l'antropofagia, che è un po' il leitmotiv di quest'incontro,  rientra pienamente nel modus operandi di Verzeni, anche se va detto che  allora queste manifestazioni erano indicate con termini a cui oggi la Scienza le esamina come barzellette,  anche per il linguaggio scientifico che veniva utilizzato allora. Per questi malati si utilizzavano termini quali "cretino", demente come oggi usiamo schizofrenico o paranoico. E' altamente significativo che Verzeni sia stato "studiato" per la prima volta, con le metodiche in uso allora ".

"Il termine  serial killer termine è infatti molto recente, oggi viene usato dall'FBI  per indicare chi ha commesso almeno tre omicidi, il caso Verzeni è molto interessante perché in questo caso  parliamo di  vampiro, in certi casi si parla di lupo mannaro; questi sono fenomeni che esistono fin dal mondo antico, però e suggestivo che molti fenomeni criminali, concretamente criminali, ci siano arrivati come vampiro mannaro perché le persone non potevano accettare certi crimini commessi da un essere umano ma per spiegarli si debba ricorrere al soprannaturale".

Non solo splatter al caffè Blah Blah, ma anche cultura come ha dimostrato l'interessante intervento dell'antropologo. Grazie a tutti i prestigiosi ospiti che si stanno alternando nei cinque giorni  di durata della manifestazione, sarà possibile gustare dunque film provenienti dai paesi più disparati: dal Canada alla Bulgaria, dalla Germania agli Stati Uniti, da Taiwan alla Svizzera e chi più ne ha più ne metta. Una vera e propria degustazione, per viaggiare dal cinema cannibalico ad una società cannibale, che si svolge tra concorsi, panoramiche, eventi, letteratura e fumetti, a cui l'appassionato del genere non potrà assolutamente mancare.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/10/2016