Oggi Israele si ferma del tutto per il Yom Kippur (nella Torah viene chiamato Yom haKippurim).

Stato di massima allerta a Gerusalemme dopo l'attentato di domenica scorsa: sinagoghe strettamente sorvegliate e molti posti di blocco

È il «giorno dell'espiazione», il più santo, il più carico di attesa e partecipazione per gli ebrei praticanti, ed è anche quello che ha ispirato le pagine più sentite della letteratura ebraica e yiddish. Dal tramonto di ieri fino al cadere della notte di oggi, a ogni latitudine, i fedeli si fermeranno per un giorno di digiuno e preghiera.

In particolare in Israele, che ha chiuso i valichi con Cisgiordania e Gaza, sospeso le attività dello scalo Ben Gurion, i trasporti pubblici e le trasmissioni radio e tivù.

 

Stato di massima allerta a Gerusalemme dopo l'attentato di domenica scorsa in cui sono morti due israeliani e il loro uccisore: soprattutto le sinagoghe sono strettamente sorvegliate e molti posti di blocco sono stati collocati per separare i rioni ebraici da quelli palestinesi.

 

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Articolo pubblicato il 12/10/2016