Desert Trip, il manifesto dei veterani del rock

In una tre giorni senza precedenti i personaggi che hanno segnato la storia del rock moderno

La location è una di quelle che fa sognare. A leggere gli artisti in cartellone nell'evento c'è da non crederci. 

Tutti i mostri sacri del rock che almeno una volta nella vita bisogna assolutamente vedere in un concerto dal vivo.

Paul McCartney, The Who, Bob Dylan, Neil Young, Rolling Stones e Roger Waters sono i nomi che hanno animato la tre giorni del Desert Trip, durato dal 7 al 9 ottobre e che si è svolto in California, ad Indio, nel prestigioso California's Empire Polo Club.

Lo spettacolo è di certo unico, così come il prezzo: i biglietti partono da 199 dollari per una singola serata. Per il pass valevole per tutti i tre i giorni della manifestazione i prezzi si aggiravano dai 399 ai 1599 dollari. Decisamente non per tutti e non per tutte le tasche.

E se in questi giorni il prezzo dei biglietti per la prossima data italiana del concerto dei Coldplay ha suscitato un vespaio di polemiche a causa dei prezzi decisamente esorbitanti, qui si raggiungono cifre da capogiro.

Certo, c'è sempre quel detto secondo il quale la qualità si paga. E una volta usciti dal Desert Trip si deve tornare decisamente cambiati, consapevoli di aver preso parte ad una manifestazione in grado di suscitare diverse emozioni in chi ha avuto la fortuna di assistere a questa parata di star dei padri fondatori del rock moderno.

L'unicità di questo evento risiede nel fatto che artisti di questo calibro si sono esibiti sullo stesso palco e nel corso dello stesso evento per la prima volta nella storia del rock, rendendolo di fatto il live più importante dai tempi del Live 8 del 2005.

I paragoni con i grandi raduni del passato sono davvero pura demagogia, in quanto la natura stessa del Desert Trip ha avuto luogo in un resort e il pubblico, nel bene e nel male, ha dovuto adeguarsi agli standard del luogo che ha ospitato il concerto.

Il Desert Trip è stato, in definitiva, il manifesto di quella generazione di artisti irriducibili della musica rock che non vogliono darsi ancora per vinti o che non contemplano minimamente il fatto di ritirarsi e andare in pensione.

Mostrando parecchie discrepanze con i tempi nei quali viviamo: artisti non in grado di raccogliere la grande eredità di chi li ha preceduti e nuove generazioni a cui viene negato il piacere e il diritto di poter vedere dal vivo la propria band preferita.


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Articolo pubblicato il 11/10/2016