Torino, Le mezze verità sullo stato dell’Economia del Piemonte

Considerazioni puntuali di Mino Giachino in relazione alla visita del presidente del consiglio a Torino

La scorsa settimana il presidente del Consiglio è venuto a Torino. Tra i vari incontri è stato ospite dell’ Assemblea degli industriali.

Abbiamo letto alcuni commenti paludati. Ospitiamo con piacere ed interesse, il parere di Mino Giachino, già sottosegretario di Stato nei governi Berlusconi.

Cosa ci guadagnano  il Piemonte e Torino dal non raccontar la verità sulla situazione economica al Governo e ai piemontesi ?

di Mino GIACHINO già sottosegretario di Stato ai trasporti.

Ho seguito con attenzione l'Assemblea degli Industriali torinesi che ha voluto accogliere gentilmente ,come è nella migliore tradizione piemontese, l'ospite, il Premier RENZI e il suo Governo. 

Quelli che  han parlato han detto dei segnali incoraggianti nella economia piemontese. 

Vi prego di guardare bene la "slide" di Prometeia che ho preso dal Secolo XIX di sabato 8.10. Come vedete, ma se andate su Google vedreTe che  io lo avevo già scritto, anche nel 2016 l'economia piemontese crescerà meno della media nazionale.

È un dato che si ripete da almeno 16 anni e che io denuncio dal 2008, Il Piemonte che per 100 anni aveva trainato lo sviluppo italiano da oltre 16 anni e' trainato , così come la Liguria, mentre Lombardia, Emilia, Veneto e Lazio crescono più della media nazionale.

A non guardare in faccia alla realtà prima o poi si va a sbattere.

Capito CHIAMPARINO ? Capito bella Assessora al Lavoro della Regione?

Capito Consiglieri regionali che siete ben pagati anche per studiare i numeri veri della economia della nostra Regione?

È chiaro che la maggiore responsabilità sulla situazione economica non brillante della nostra Regione pesa la economia torinese, che vale oltre il 50% del PIL piemontese, mentre ad esempio il cuneese, il novarese e il Verbano Cusio Ossola crescono più della media regionale.

Puntare solo sulle belle aziende torinesi e piemontesi che in questi anni hanno accresciuto la loro quota di esportazioni , sulla cultura e sul turismo come si vede non basta perché la economia piemontese non riesce più a tenere il passo non delle regioni migliori ma della media nazionale .

Occorre altro e presto perché a Torino un giovane su due è disoccupato e in regione abbiamo 100.000 cassa integrati cui sta terminando la protezione sociale anche se di questo ultimo dato alla Assemblea degli Industriali per non rovinare l'ottimismo renziano non sei e' fatto alcun cenno. 

Così come giovedì  mattina, tutti intenti a scegliere la migliore cravatta per ricevere il Premier,  nessuno aveva letto l'articolo di La Spina che commentando uno studio del MULINO (area prodiana non berlusconiana) riportava che Torino ha perso la sua spinta propulsiva e che questo dato negativo si poteva già vedere nel 2013. 

In realtà bastava leggere con attenzione non le analisi del sottoscritto ma quelle della Fondazione Giorgio ROTA.

Al Premier QUELLA pagina di La Spina l'hanno sfilata da La Stampa anche se qualcuno gli ha suggerito di non ripetere quello che aveva detto alla inaugurazione dell'Egizio e cioè che "Torino e il Piemonte sono un modello".

D'altronde come si fa ad essere sereni, se si è padri di famiglia, quando 1 giovane su due non trova lavoro . 

Chissà cosa avrà pensato l'Arcivescovo di Torino Nosiglia che ad Agosto del 2012 si era accorto che la metà della Città che sta bene non si accorge della metà della Città che sta male.

Il punto è che se non si riprende la metà della Città che sta male, la domanda di consumi , potente motore di sviluppo, non si riprenderà e quindi la economia italiana continuerà a crescere troppo poco. 

La situazione a Torino, dopo il vorticoso giro della Città da parte Renzi, non è cambiata di una virgola.

Se invece gli si fosse stata detta tutta la verità , nient'altro che la verità , il Premier protempore , nel viaggio di ritorno si sarebbe almeno interrogato sulle scelte fatte in questi suoi 30mesi di Governo. 

Spero che la Sindaca , che sabato alla Fondazione Rota ha fatto un bel l'intervento, e dalla quale mi dividono la TAV e il Terzo Valico, convochi così come mi ha detto gli Stati Generali della Città

Sì perché una Città che ha perso la spinta propulsiva può ripartire solo se tutti, politica, banche, imprese, sindacati e associazioni, fanno o danno almeno il 20% in più.

 Chi può legga oggi domenica l'intervista a Romiti a pag.15 del Corriere della Sera.

Mino GIACHINO

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Articolo pubblicato il 10/10/2016