Controllo delle frontiere, l'UE crea l'Agenzia.

Guardia costiera e di frontiera monitoreranno i confini europei, lavorando insieme agli Stati per identificare ed affrontare ogni minaccia alla sicurezza.

BRUXELLES - Un'unica frontiera esterna protetta da un'unica agenzia di guardacoste e guardie di frontiera: nasce dalle ceneri di Frontex la nuova agenzia Ue di controllo delle confini esterni, proposta dalla Commissione europea meno di un anno fa per rispondere con più efficacia alla sfida dei migranti.

Il nuovo organismo avrà un mandato più ampio con più poteri, collaborerà con gli Stati membri e sarà in grado di intervenire in caso di emergenza migratoria.

L'agenzia mantiene lo stesso direttore di Frontex, Fabrice Leggeri. L'inaugurazione si è svolta in un luogo simbolico: Kapitan Andreevo, passaggio di frontiera della Bulgaria con la Turchia. In Bulgaria sono già 192 le guardie di frontiera inviate da Frontex e proprio qui si prevede di accrescerne la presenza.

Sofia si sta preparando alla possibilità che l'accordo tra la Ue e la Turchia naufraghi. Per il commissario Dimitri Avramopoulos è "un giorno storico nella gestione delle frontiere. Da ora in poi la frontiera esterna di un Paese membro è la frontiera di tutti, legalmente e operativamente", a dimostrazione che "abbiamo trasformato in realtà il principio della responsabilità e solidarietà condivisa".

Secondo la tabella di marcia di Bruxelles, l'agenzia effettuerà già a novembre degli 'stress test' sulla vulnerabilità dei confini esterni della Ue. Il 6 dicembre diventerà attivo il pool di risposta rapida di almeno 1500 guardie di frontiera, messe a disposizione dagli Stati. Mentre il 6 gennaio diventerà operativo il nucleo rimpatri, con l'agenzia che avrà un ruolo rafforzato.

Tra gennaio e marzo sarà conclusa la prima valutazione di vulnerabilità vera e propria. Se le debolezze delle frontiere esterne di uno Stato mettessero a rischio l'area Schengen, il regolamento prevede il "diritto di intervento": una missione decisa dal Consiglio Ue, a maggioranza qualificata, sulla base di una proposta della Commissione.

Il governo del Paese avrà trenta giorni per conformarsi all'iniziativa Ue e collaborare. Ma in caso di riluttanza è prevista la possibilità di ricorrere all'articolo 29 del codice Schengen, col ripristino dei controlli alle frontiere interne.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 07/10/2016