Torino, Oftalmico. Il poliambulatorio di Saitta mobilita in piazza cittadini e consiglieri regionali

Seduta di due commissioni riunite del Comune, dedicata al Casimiro Sperino

Ieri pomeriggio, a seguito di un’interrogazione presentata dai Consigliere comunale Andrea Russi del M5S  si è tenuta la seduta congiunta delle Commissioni Sanità e Servizi Sociali e Urbanistica dei consiglio comunale di Torino, presieduta da Deborah Montalbano per dibattere, anche alla presenza dei Comitato per la difesa dell’Oftalmico, il controverso piano di chiusura che la giunta Chiamparino vuole portare avanti a tappe forzate, contro il parere di tutti.

Ma, sin dalla tarda mattinata, qualche centinaio di persone hanno manifestato davanti a palazzo di Città contro un progetto di riconversione dello storico edificio di via Juvara abbozzato da Saitta nei giorni scorsi.

Tra la folla era presenti i consiglieri regionali di Forza Italia, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino e Gian Luca Vignale che dai banchi del consiglio, con i colleghi del M5S Stefania Batzella e Davide Bono, sul pasticcio Oftalmico, da anni tengono testa ai diktat autoritari e immotivati di Saitta, tra il silenzio tombale e l’indifferenza degli altri gruppi politici.

“La Regione negli ultimi anni ha speso milioni di euro per far divenire l’ospedale Oftalmico un polo di eccellenza internazionale, non certo per creare un poliambulatorio” ci dichiarano Claudia Porchietto e Gian Luca Vignale,

“Abbiamo appreso oggi, concludono, che a giorni inizieranno i lavori di ristrutturazione in via Cherasco per ospitare alcune attività dell’Oftalmico.  Interrogheremo l’assessore Saitta per conoscere costi, cronoprogramma e dati del trasferimento. Perché in questo porto delle nebbie l’unica cosa certa sono la velocità e la caparbietà con cui questa giunta sta procedendo ad uno spezzettamento dannoso per i cittadini ed irresponsabile per una amministrazione che tra i suoi compiti ha il dovere di tutelare il bene comune e difendere la salute pubblica”.

Ma i colpi di scena dovevano ancora arrivare. In apertura di seduta delle commissioni riunite, il consigliere interrogante e i due assessori intervenuti, il vice sindaco Montanari e l’assessore alla Politica Sociale Schellino, hanno ribadito il loro parere negativo anche espresso in campagna elettorale sull’illogicità della chiusura dell’Oftalmico e il conseguente spezzatino che la regione intende a produrre tra le Molinette ed il Giovanni Bosco.

E’ poi intervenuto un oscuro burocrate dell’ASL che ha cercato d’illustrare il lunare progetto di Saitta, che oltre tutto ha il sapore di un beffardo diversivo. Sulle ceneri dell’Oftalmico la giunta Chiamparino vorrebbe sperimentare un fantomatico ospedale del territorio, ovvero un contenitore di studi privati di medici di famiglia, radiologia, piccolo pronto soccorso anche oculistico, degenze e quant’altro.

Il tutto dimenticando che analogo progetto era già stato accennato sulle sorti del Maria Adelaide, nei reparti ristrutturati ma vuoti dell’Amedeo di Savoia, senza contare che la struttura della vecchia Astanteria Martini di via Cigna non è più operativa da decenni e sta cadendo a pezzi. Ma il tutto è rimasto lettera morta.

E’ poi toccato al direttore generale della Città della Salute Gian Paolo Zanetta, illustrare nei particolari il numero di posti letto e le attività che, dopo lo spezzatino dell’Oftalmico dovrebbero sistemarsi nei locali di via Cherasco, in attesa di ristrutturazione.

Piano ovviamente molto riduttivo, rispetto alla capienza ed all’attività oggi svolta in via Juvara. Il progetto Saitta, sul successivo riempimento di via Juvara, campato lì, quasi per diversivo, e il progetto del Dermatologico, invece stringente e puntuale hanno fatto sobbalzare per la loro vacuità i rappresentanti del Comitato a difesa dell’Oftalmico, Piercarlo Perruquet e Laura Cavallari, oltre al Professor Savino D’amelio direttore del dipartimento delle malattie oculistiche del Casimiro Sperino.

In brevi interventi hanno spiegato come l’Oftalmico di Torino sia considerato tra le 10 eccellenze dell’Oculistica al mondo. Hanno poi espresso stupore e sconcerto per lo spreco di denaro pubblico in seguito alla ristrutturazione a questo punto resasi inutile di via Juvara, ribadendo i rischi che lo spezzatino potrebbe creare per la continuità di cura.

Sono poi intervenuti numerosi consiglieri. Il candidato sindaco Roberto Rosso si è detto scandalizzato per la disinvoltura con la quale la giunta Chiamparino porta avanti un piano antieconomico e deleterio per le finanze regionali e per la salute dei pazienti, ribadendo il personale impegno ed attendendo il confronto politico in Consiglio comunale, affinché Chiara Appendino che in campagna elettorale si era spesa in prima persona, tratti politicamente il problema Oftalmico con la Regione, a nome della Città, senza lasciarlo in balia dei burocrati.

Gli altri consiglieri del PD e del M5S, pur producendosi in frecciatine e tentativi di scaricare le proprie responsabilità, a dire il vero poco avvincenti, hanno però ribadito l’impegno per salvaguardare l’unitarietà del Casimiro Sperino.

I prossimi sviluppi, a quanto si dice, dovrebbero portare il confronto nella sede plenaria del Consiglio Comunale con la presentazione di una mozione che investa direttamente la sindaca Appendino.

Oltre alla dichiarazione davanti alle commissioni, il presidente Perruquet, stigmatizzando l’assenza di Chiamparino e Saitta ad ogni invito al confronto rivolto loro dal Comitato nei mesi scorsi, ha ribadito la volontà dei suoi oltre 85.000 sostenitori a proseguire ad oltranza la mobilitazione, sorta sin dai tempi della giunta Cota, in ogni sede opportuna.

L’unico scopo  rimane la salvaguardia dell’unicità dell’attività ospedaliera o in via Juvarra o nella progettata Città della salute, una volta ultimati i lavori.

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Articolo pubblicato il 05/10/2016