“Ha ancora senso studiare i dialetti? Percorsi e prospettive della dialettologia a Torino”

La giornata di studio dedicata ai dialetti è organizzata dai dottorandi del curriculum in Dialettologia, Geografia linguistica e Sociolinguistica del Dottorato in Lettere dell’Università di Torino

Fonte: Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Studi Umanistici - Dottorato di Ricerca in Lettere - Curriculum in Dialettologia, Geografia linguistica e Sociolinguistica

 

Giovedì 6 ottobre 2016, alle 9:30, presso l’Auditorium Quazza (Palazzo Nuovo, via S. Ottavio 20, piano seminterrato) si terrà una giornata di studio dedicata ai dialetti dal titolo “Ha ancora senso studiare i dialetti? Percorsi e prospettive della dialettologia a Torino”.

Promotori e organizzatori dell’evento sono i dottorandi del curriculum in Dialettologia, Geografia linguistica e Sociolinguistica del Dottorato in Lettere dell’Università di Torino (Paolo Benedetto Mas, Carlotta D’Addario, Lorenzo Ferrarotti, Alberto Ghia, Silvia Giordano e Aline Pons).

L’organizzazione della giornata è stata possibile grazie alle risorse economiche messe a disposizione dalla Fondazione Ricerca e Talenti; i dottorandi hanno infatti partecipato e vinto un bando promulgato dalla stessa fondazione dedicato all’organizzazione di incontri a carattere divulgativo e scientifico.

La prima parte della giornata di studi propone di riflettere sul ruolo che oggi i dialetti ricoprono, da un lato come oggetto di studio nella ricerca scientifica, dall’altro come strumenti di comunicazione nella società contemporanea.

La seconda parte della giornata tenterà di rispondere alla domanda “Ha ancora senso studiare i dialetti?”, a partire da alcune considerazioni sulla loro vitalità: in particolare ci si soffermerà sulla trasmissione del dialetto alle nuove generazioni, sulla sua presenza nella scuola e nell’università, sul suo impiego come linguaggio dell’espressione artistica e sul suo ruolo nelle interazioni comunitarie.

Le riflessioni sono state affidate a professori di diverse università italiane ed estere:

Gaetano Berruto (Università di Torino),

Lorenzo Coveri (Università di Genova),

Nicola De Blasi (Università di Napoli),

Thomas Krefeld (Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera),

Carla Marcato (Università di Udine),

Bruno Moretti (Università di Berna),

Alberto Sobrero (Università del Salento).

Torino e la sua Università sono le sedi più adatte per ospitare questa giornata di riflessione.

La città è capoluogo di una regione particolarmente ricca in fatto di varietà linguistica e una riflessione sul dialetto si sviluppò nella sua università già a partire dalla metà del XIX secolo.

Questo interesse peculiare nei confronti del dialetto è proseguito lungo tutto il Novecento: presso il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino hanno infatti sede l’Atlante Linguistico Italiano e due atlanti sub-regionali, l’Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Occidentale e l’Atlante Toponomastico del Piemonte Montano, che ormai da decenni svolgono un importante lavoro di documentazione del patrimonio linguistico nazionale e locale.

In una città multiculturale come Torino poi, che si presenta come un crogiuolo di varietà linguistiche provenienti dalle diverse regioni italiane e dai quattro angoli del mondo, la valorizzazione del dialetto può aiutare a familiarizzare con l’idea del plurilinguismo come vaccino contro la monocultura e contro una percezione statica delle identità.

 

Questa proposta è aperta a tutti i docenti e gli studenti interessati.

 

Per informazioni: convegnodialettologiatorino@gmail.com

3401216689 (Paolo Benedetto Mas)

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Articolo pubblicato il 05/10/2016