Danno da vacanza rovinata: come ottenere il rimborso

Le procedure da adottare per far valere anche in tal caso i diritti dei consumatori

Estate, tempo di ferie, sole e mare, ma anche di ferie rovinate.

Ogni anno, al termine delle vacanze, si ripete il rituale delle segnalazioni inviate da decine di consumatori che si rivolgono alle associazioni di categoria chiedendo consigli su come ottenere un risarcimento del danno subito nel non aver goduto della vacanza sospirata a causa di anomalie e disservizi turistici.

 "Ci giungono segnalazioni da varie regioni  per quelle marittime specialmente Toscana, Emilia Romagna e Liguria, province di Imperia e Savona in particolare”, dichiara l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Riemergono i consueti problemi quali bagagli smarriti, voli cancellati, inadempienze delle agenzie di viaggio, strutture alberghiere e ricettive fatiscenti rispetto alle offerte promozionali.

In tali casi, ricordiamo sempre ai consumatori di verificare che il soggiorno si svolga esattamente come previsto, e documentare gli eventuali disagi subiti tramite fotografie, dichiarazioni scritte di altri turisti trovatisi nelle medesime condizioni, fatture di spesa, nonché di rivolgersi subito ai rappresentanti dell’organizzazione di soggiorno presenti sul posto onde segnalare tutte le difformità rispetto al contratto di viaggio

spiega nel dettaglio l’Avvocato Patrizia Polliotto, che aggiunge:

E’ bene altresì, soprattutto, ricordare ai consumatori che, una volta avvenuto il rientro a casa, si hanno a disposizione 10 giorni lavorativi per inviare un reclamo con richiesta di rimborso a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata all’agenzia di viaggi o tour operator che dir si voglia, e per conoscenza al Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori che ha sede in via Roma 366 a Torino".

Insomma, un malcostume che ogni anno miete le sue vittime colpevoli soltanto di aver ceduto alle lusinghe ed alle promesse sciorinate in opuscoli pubblicitari che celano l'effettiva inefficienza del proponente.

Con questo non vogliamo dire che gli operatori del settore siano tutti uguali, ma la cautela al momento degli accordi vacanzieri non è mai troppa dopo un anno di lavoro e di sacrifici fatti per poter accedere ad un sogno che si infrange fra le pieghe di un depliant.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/09/2016