Seduto in quel caffè io non pensavo a... TE

"29 settembre": un nuovo, stuzzicante incontro con la pittura di Gianni Maria Tessari.

Gli "Epitaffi" di Gianni Maria Tessari sono giochi di pennello e della mente dedicati a un appuntamento al quale l'essere umano sa di essere destinato, ma che preferisce immaginare di poter rimandare: quello con la morte. Un appuntamento senza data che generalmente, anche quando è tardi da un punto di vista anagrafico, arriva sempre troppo presto e spesse volte, sopraggiunge quando meno lo si aspetta.


 

Gianni Maria Tessari è un'artista a tutto tondo, pittore, scrittore, ex musicista. Ed è proprio la comunione di queste arti che trasforma il messaggio pittorico in un connubio di penetranti immagini e brevi, taglienti frasi a darsi appuntamento in un giorno e in un luogo presi in giocoso prestito dal mondo della musica.


È quindi giocando con le date che, con la solita ironia, complice compagna della multiforme, trentennale opera pittorica dell'artista, Gianni Maria Tessari ha scelto il 29 settembre come data di inaugurazione per una mostra che si propone nel luogo e nel tempo con le parole di una omonima canzone che tutti conosciamo.


"Seduto in quel caffè io non pensavo a Te’’. Questa intramontabile frase con la quale inizia "29 settembre", celeberrima canzone dell'Equipe 84, è il sibillino titolo della mostra. Un sottile incastro di richiami e di similitudini dove le parole, adoperate in altro senso e in un contesto graffiante seppur terreno, non sono riferite a una Donna incontrata in un bar ma a quella Entità Superiore che l'artista non intende descrivere, ma lascia intuire con i soggetti delle sue opere.


Il luogo dove la mostra stessa viene esposta, il Bardot Art Café, diventa teatro dell'attesa; il tutto legato da un "filo rosso" che passa attraverso quadri che riproducono ed elaborano con la pittura alcune fotografie di "Epitaffi" stampati su tela (opere appartenenti all'ampio e articolato progetto “Vie Oscure” dedicato al mondo dell’Oltre ).


L'intento è quello di creare l'atmosfera di una leggera, filosofica "ritualità laica" nei confronti della severa "Sorella" proprio il 29 settembre, "seduti in quel caffè" per meglio stimolare le personali riflessioni critiche ...



 

Non si poteva pretendere di più da una poliedrica iniziativa che, come tutte le altre mostre personali dell'artista, non ha mai tradito il piacevole senso di sorpresa che si sprigiona e trasuda dalla originale, inconfondibile mano dell'artista.


Quel caffè in cui non pensare a Lei, spazio che ospita l'evento, è il Bardot Art Café di Torino, Via Romani 2/F.

L'inaugurazione del vernissage è il 29 settembre alle ore 19, ma gli "Epitaffi" e un paio di opere della collezione "Aspettando Dio”, rimarranno in esposizione per due settimane.


 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/09/2016