Errato addebito del canone RAI: come comportarsi

I consigli della Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte

Aumentano gli interrogativi dei consumatori italiani circa il corretto comportamento da tenere con riferimento all’annosa questione del canone Rai. Sul tema interviene a far chiarezza l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Nel caso in cui l’addebito del canone televisivo nella fattura elettrica non sia corretto, comunica l’Agenzia delle Entrate, è possibile effettuare alla propria impresa elettrica il pagamento della sola quota relativa alla fornitura di energia come pagamento parziale".

Nella maggior parte dei casi è sufficiente indicare nella causale di versamento che cosa si intende pagare. Si specifica inoltre che spetterà alla stessa Agenzia delle Entrate effettuare i successivi riscontri sulle singole posizioni. In altre parole, se l’errore non è del contribuente ma dell’Agenzia, il cittadino non potrà essere obbligato a versare in anticipo tributi che non gli spettano.

Si tratta, quindi, di un cambiamento sostanziale della consueta logica secondo cui il cittadino prima deve pagare il Fisco, e solo successivamente chiedere spiegazioni ed eventuali rimborsi. 

L’Avvocato Polliotto conclude affermando:

“Il contribuente può disfarsi del bollettino recapitatogli e compilarne uno nuovo senza tenere conto dell’importo del Canone Rai. Pertanto, tutte le società elettriche che riceveranno il pagamento di una bolletta “parziale” dovranno semplicemente trasferire la pratica all’Agenzia delle Entrate, che gestirà la segnalazione".

Nel caso in cui il contribuente abbia invece già provveduto a pagare per intero la somma richiesta nella bolletta, potrà chiedere il rimborso per l’importo del canone secondo le specifiche modalità che verranno indicate in un apposito provvedimento, di prossima emanazione, del Direttore dell’Agenzia.

 

 

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Articolo pubblicato il 20/09/2016