Torino - Diritti e Libertà contro il Liberal Camp

Atteso invano per la seconda volta l'invito a collaborare

"Ormai siamo abituati a sentire tantissimi personaggi politici definirsi liberali, anche dalle persone più estremiste che poi, a fatti, si comportano in un modo completamente opposto, ma pensare che nell'iniziativa promossa anche dal Partito Liberale Italiano che viene fatta ogni anno a Torino definita Liberal Camp non te lo aspetti proprio".

Questa la dichiarazione di Davide Betti, Presidente Nazionale Diritti e Libertà, che lamenta altresì la posizione di chi si definisce liberale il che non è un' appartenenza partitica o politica ma una filosofia di vita:

"Così si nasce e non lo si diventa, lo devi sentire dentro, devi amare la libertà e combattere perché venga rispettata, anche in quei punti dove ti trovi contrario a livello personale perché la propria libertà non può andare ad intaccare la libertà del prossimo".

Betti ci ha anche esternato lo stupore derivato da una una kermesse nazionale dei movimenti ed associazioni liberal dalla quale dovrebbe giungere una richiesta di collaborazione tra gli stessi per organizzare l'evento:

"Non è purtroppo così - ha aggiunto Betti - in quanto subentrano persone singole che per dare un briciolo d'immagine a loro stessi mettono da parte tutto e tutti per essere solo loro protagonisti arroganti ed antidemocratici per due giorni, sputando così sul nobile pensiero che dovrebbe essere messo prima di tutto e di tutti".

Betti ha infine lamentato come Diritti e Libertà attenda invano per la seconda volta l'invito a collaborare e partecipare al Liberal Camp:

"Si vede che  non basta essere il più grande movimento liberal che si occupa di diritti civili, ma bisogna essere intimi amici dell'organizzatore Andrea Mariscotti, che avrebbe tutto il diritto di farsi il Mariscotti Camp, ma non sicuramente un camp con una parola sacra come Liberal; partecipare al Liberal Camp non è una cosa da liberali".

 

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Articolo pubblicato il 17/09/2016