Regione Piemonte - La DGR 30 va ancora modificata
Comunità protetta (foto lastampa.it)

Il 1 Agosto il Gruppo Sel ha chiesto e ottenuto il rinvio dell’espressione del parere

Pur ritenendo importante la possibilità, contenuta nella bozza, di erogare le prestazioni previste per le Strutture Residenziali Psichiatriche  SRP 2 di livello 2 in presidi con requisiti di civile abitazione, la delibera, secondo la maggioranza reggente la Regione Piemonte, non sembrava recepire quanto da mesi si segnalava insieme agli utenti, ai medici, agli operatori, alle cooperative del settore, agli enti locali.

In particolare, per molte delle strutture classificate come gruppi appartamento e comunità alloggio la rigida definizione di struttura a bassa intensità assistenziale fosse inappropriata, dal momento che tali strutture hanno inequivocabilmente anche un carattere terapeutico-riabilitativo per quanto concerne la tipologia di pazienti, i programmi di trattamento e la prevalenza del personale sanitario. 

Inoltre, secondo il presentattario Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, sembrava ingiustificata e insopportabile la mancanza di concertazione con le parti, a cominciare dall’Anci e dai soggetti che si occupano di psichiatria e salute mentale. Tuttavia  la delibera risulta a tutt'oggi la stessa e il tavolo auspicato non è mai stato convocato.

Per questo oggi il gruppo SEL ha dato un parere negativo; Grimaldi ha tenuto a precisare:

“Come sostiene il fronte ampio che ha unito dai Comuni agli operatori la delibera, se non verrà ulteriormente modificata, rischia ancora di mettere in discussione i principi stessi delle leggi 180/78 e 833/78: libertà di scelta della persona, personalizzazione del progetto, percorsi riabilitativi a differente intensità assistenziale e servizi flessibili, orientati sui bisogni e sulle persone, continuità delle cure, ricorso a presidi con standard strutturali specifici solo quando risulti impossibile svolgere la funzione di cura e riabilitazione in accoglienze con requisiti di civile abitazione inserite nel contesto sociale”.

Grimaldi ha concluso affermando come il gruppo non abbiamo cambiato idea poichè

"sostenere che nei gruppi appartamento non venga svolta attività terapeutica e riabilitativa è la negazione dello spirito che pervade quelle leggi così importanti per il progresso civile del nostro Paese”. 

 

 

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Articolo pubblicato il 17/09/2016