Filosofia e filosofi.

Leggere in luogo delle opere originali dei filosofi ogni sorta di esposizione delle loro dottrine, o in genere una storia della filosofia, è come farsi masticare da un altro il proprio desinare.

Si leggerebbe forse una storia universale, se a ognuno fosse possibile contemplare con i propri occhi gli avvenimenti del passato che lo interessano?

Riguardo alla storia della filosofia invece, una tale «autopsia» del suo oggetto è realmente attuabile, attraverso gli scritti autentici dei filosofi, e nel far ciò ci si può sempre limitare, per brevità, a capitoli fondamentali e ben scelti, tanto più poi, in quanto tutti i filosofi abbondano di ripetizioni, che ci si può ben risparmiare.

In tal modo s’imparerà a conoscere l’essenziale delle loro dottrine, autenticamente e senza falsificazioni, mentre dalle storie della filosofia, pubblicate ora annualmente a mezze dozzine, si riceve soltanto ciò che di quelle dottrine è entrato nel capo di un professore di filosofia, e per di più nella forma in cui quivi vuol mostrarsi; dal che si comprende con facilità quanto notevolmente debbano restringersi i pensieri di un grande spirito, per poter trovare posto nel cervello di tre libbre di un tale parassita della filosofia, onde dovranno nuovamente uscir fuori, ogni volta rivestiti del gergo del momento e accompagnati dalla sua saccente valutazione.

Inoltre si può calcolare che un tale storico della filosofia, intento com’è al guadagno, difficilmente può aver letto anche soltanto la decima parte degli scritti da lui citati: il loro studio reale necessita di tutta una lunga e laboriosa vita, quale già vi ha dedicato, in tempi antichi e scrupolosi, il valente Brucker.

 

marteau7927.wordpress.com

 

 

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Articolo pubblicato il 16/09/2016