Per non dimenticare: Francoforte sul Meno - 21 settembre 1860 - Muore Arthur Schopenhauer filosofo tedesco, uno dei maggiori pensatori del XIX secolo.

Filosofo e autore di caustici aforismi, Arthur Schopenauer nacque a Danzica, in Polonia, il 22 febbraio 1788; ereditò una grossa fortuna che gli permise di dedicarsi completamente alla filosofia. Schopenhauer non credeva che le persone avessero volontà individuali, ma che fossero semplicemente parte di una vasta e unica volontà che pervade l'universo; il destino dell'uomo non è la felicità, essendo i desideri emotivi, fisici e sessuali vani e solo temporaneamente appagabili. Non nutrendo né considerazione né fiducia alcuna nell'umanità, si spalancò per lui la porta della misantropia. Sue fonti di ispirazione furono Platone e Immanuel Kant. Morì nella sua casa di Francoforte, in Germania, il 21 settembre 1860.

Alcuni aforismi e frasi celebri relativi alle religioni:

“Le religioni sono figlie dell'ignoranza, e non sopravvivono a lungo alla madre.” 

“Imperocché tu ben sai che le religioni sono come le lucciole: per risplendere esse hanno bisogno dell'oscurità. Un certo grado di ignoranza generale è la condizione di tutte le religioni, è il solo elemento nel quale esse possono vivere.” 

“La religione è il capolavoro dell'arte dell'ammaestramento di animali, perché addestra la gente su come deve pensare.” 

“La religione, se è vietato, sotto la minaccia di pene tanto severe, farne oggetto di scherno, deve avere una coscienza veramente sporca.” 

“Ogni religione positiva non è, propriamente parlando, che l'usurpatrice del trono che spetta alla filosofia. Per questo i filosofi la osteggeranno sempre, anche se dovessero considerarla un male necessario, una stampella per la patologica debolezza di spirito della maggior parte degli uomini.” 

“Solo quando il mondo sarà diventato abbastanza onesto da non impartire lezioni di religione ai ragazzi prima del quindicesimo anno di età, ci si potrà aspettare qualche cosa da lui.” 

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Articolo pubblicato il 21/09/2016