Torino, trasferimento dell’ospedale Oftalmico: No al rischio amianto!

Preoccupante risposta di Saitta all’interrogazione di Gianluca Vignale in Consiglio Regionale

Continua il pressing di cittadini e pazienti, sostenuti dal Comitato per la difesa dell’Ospedale Oftalmico, contro la chiusura del nosocomio di via Juvarra e il conseguente azzeramento della metà dei posti letto con lo spezzettamento dell’attività ospedaliera.

Sono state raccolte oltre 85.000 firme contro il trasferimento di qualche reparto al Giovanni Bosco e il restante nei locali fatiscenti di via Cherasco, oggi parzialmente utilizzati  dall’ospedale dermatologico.

In consiglio regionale, tra l’apatia dei consiglieri di tutti i partiti rappresentati, solamente i consiglieri di Forza Italia e del M5S in questi anni, hanno tenacemente tenuto testa all’assurdo progetto sostenuto caparbiamente dall’assessore alla Sanità, Antonino Saitta.

Nei mesi scorsi era emerso che nei locali di via Cherasco fossero presenti fibre di amianto.

L’argomento aveva praticamente  monopolizzato una riunione della commissione competente, quando Stefania Batzella, consigliera del M5S aveva paventato il rischio di presenza di amianto nei locali di via Cherasco, ove l’illuminata giunta Chiamparino vorrebbe trasferire camere operatoria sterili.

Ieri, nel corso della prima riunione del consiglio regionale dopo le vacanze,  Gianluca Vignale, consigliere di Forza Italia   ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore per conoscere,  dinanzi al paventato rischio amianto, quale sarebbe la decisione ultima in via d’adozione. La risposta della giunta, non è certo rassicurante.

“Grazie alla nostra interrogazione i nodi sono venuti al pettine:  i locali di via Cherasco, oggi operativi e dove Saitta e Chiamparino intendono spostare parte dell’ospedale Oftalmico, contengono fibre di amianto”, ci dichiara il consigliere regionale Gianfranco Vignale, autore dell’interrogazione, sulla presenza della pericolosissima fibra negli edifici della Città della Salute.

“Sapere che il Politecnico monitora costantemente gli edifici – prosegue Vignale – e che oggi non vi è presenza di fibra respirabile in via Cherasco non ci rincuora affatto: è infatti evidente che il transito di migliaia di pazienti è totalmente incompatibile con il rischio, anche se parziale, potenziale o sotto controllo, sanitario. Chiederemo all’Arpa una verifica e al Politecnico copia delle indagini effettuate ”.

Nella risposta data dalla giunta regionale si evidenzia che “l’azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino […] ha già contattato il Ministero e […] confida di poter usufruire di fondi straordinari per avviare le bonifiche rimanenti”. “E’ evidente – sottolinea Vignale - che se ci trovassimo in assoluta sicurezza non sarebbe stata sottolineata  la necessità di bonificare l’area dalla presenza di amianto”.

“Due edifici: uno completamente ristrutturato e non pericoloso per la salute pubblica (Via Juvarra) ed un altro potenzialmente nocivo (Via Cherasco). Se si chiedesse ad un bambino in quale luogo sarebbe  meglio proseguire l’attività ospedaliera, la risposta sarebbe scontata – aggiunge-.

Presenteremo una mozione per impedire che l’attività ospedaliera oggi svolta in Via Juvarra venga trasferita nei locali di Via Cherasco”.

“Il centro sinistra si ostina ad imporre un trasferimento, in un edificio con amianto, che riduce i servizi ai cittadini – conclude il consigliere- , che richiede risorse aggiuntive,  che non permette di spostare tutte le attività. Quante ragioni ancora servono per impedire questa illogica scelta?”

Civico20 continuerà a seguire la vicenda, in attesa dei futuri sviluppi ad iniziare dal pronunciamento dell’Arpa. Anche il consiglio comunale dopo l’incontro della sindaca Appendino con il comitato, tenutosi la scorsa settimana, dovrebbe essere investito del problema.

Restiamo allibiti nel constatare il pressapochismo della giunta regionale e le previsioni di ulteriori sperperi in capo all cittadino, per soddisfare una decisione molto discutibile.

Forse che quell’area centralissima di via Juvarra, molto vicina alla stazione di Porta Susa, alla fermata della metropolitana ed al passante ferroviario, che la giunta regionale intende liberare al più presto, stuzzichi gli appetiti esigenti di qualcuno? Ah saperlo!

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Articolo pubblicato il 07/09/2016