La stangata UE sulla Apple farà discutere pure il G20

Il caso scoppiato con la decisione della Commissione europea di multare l'azienda di Cupertino è ancora rovente

NEW YORK - L'Irlanda decide di fare appello contro la 'stangata' della Commissione Europea ad Apple. Il caso di Cupertino continua ad animare il dibattito sulle due sponde dell'Atlantico, e si appresta a sbarcare anche al G20.

Il presidente Barack Obama intende infatti avviare un confronto sulle strategie per combattere l'elusione fiscale convinto che sia necessario un approccio coordinato a livello globale, e non basato su azioni unilaterali.

Gli Stati Uniti non hanno nascosto le loro critiche all'azione della commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager. Apple ha parlato di decisione ''politica''. ma anche dal Tesoro americano sono arrivate parole dure, con il segretario Jack Lew che ha parlato di accanimento contro le aziende statunitensi e paventato rischi agli investimenti.

Vestager si difende: ''Non voglio rendere la vita difficile alle imprese responsabili che pagano la loro giusta quota di tasse. Al contrario voglio assicurarmi che tutti abbiano un'uguale possibilità di successo'' sul mercato.

Ma la difesa non placa lo scontro, nel quale scende in campo anche l'Irlanda. Il governo irlandese ha deciso di presentare appello nonostante le divisioni al suo interno.

Alcuni esponenti dell'esecutivo hanno infatti sollevato dubbi sul ricorso perché l'ammontare chiesto a Cupertino è pari a quello che il paese paga ogni anno per finanziare il sistema sanitario. Nonostante le divergenze però il governo ha sostenuto all'unanimità la necessità di presentare appello, anche se il parlamento di riunirà mercoledì per discutere il caso.

"Ritengo che ci siano alcuni principi molto importanti in gioco in questo caso e che sia necessario difendere in tribunale gli interessi dell'Irlanda'' afferma il ministro delle finanze Michael Noonan, annunciando anche una revisione del sistema delle imposte per valutare la complicata struttura che le multinazionali in Irlanda usano per ridurre i loro obblighi fiscali.

"Dobbiamo assicurarci che le norme sulle imposte rispettino i nuovi standard, restando allo stesso tempo competitive", mette in evidenza Noonan, riferendosi alla rinnovata spinta a livello globale per mettere fine alle pratiche usate dalle aziende per ridurre il peso del fisco.

cdt.ch

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Articolo pubblicato il 03/09/2016