Torino - Scontrini e ricevute: quanto conservarli

Le dichiarazioni della Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte

 L’avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, presenta un vademecum su quanto tempo conservare scontrini e ricevute fiscali.

E’ bene tenere da parte per sei mesi le ricevute di strutture turistiche, termine entro il quale queste ultime possono richiederci il pagamento di servizi che risultano non pagati. Da 12 a 18 mesi, invece, le ricevute di spedizioni. Da 1 a 5 anni le ricevute di rette e mense scolastiche, iscrizioni a corsi, palestre, assicurazioni (5 anni se sono state detratte dalla dichiarazione dei redditi). 

Da 2 a 5 anni, invece, gli scontrini: 2 anni per far valere la garanzia; 5 anni per farmaci detratti dalla dichiarazione dei redditi. Da 3 a 5 anni, invece, il bollo auto: entro 3 anni la Regione può contestare la mancata effettuazione del pagamento; fatture, notule, parcelle di avvocati, commercialisti o altri professionisti (in entrambi i casi, 5 anni se sono state detratte dalla dichiarazione dei redditi).

Per 5 anni lespese condominiali; canoni di locazione; bollette; ricevute mutui; CUD e CU; multe; tasse sui rifiuti; ricevute di Imu, Tasi (i tempi si allungano se si è usufruito di detrazione fiscale per interventi di efficientamento energetico, ristrutturazioni edilizie o acquisti di grandi elettrodomestici). Per 6 annimodello UNICO e 730. Per 10 anni gli estratti conto. 

"Per sempre invece - ha detto in conclusione l’avvocato Patrizia Polliotto - gli atti notarili, rogiti, atti di matrimonio/separazione/divorzio e attestati/diplomi. 

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Articolo pubblicato il 30/08/2016