Le chiacchiere di Renzi ed il debito pubblico irrefrenabile

La criticità della situazione emerge dai dati aggiornati diffusi dalla Banca d’Italia

Le ultime affermazione di Renzi riguardano il “Pacchetto Pensioni” in via di definizione dopo i disastri sociali causati dalla legge Fornero.

Il nostro presidente del Consiglio, animato da buone intenzione, intende negoziare con i sindacati e tradurre in disposizioni di legge, alcune misure idonee a permettere l’uscita anticipata dal lavoro rispetto ai requisiti  fissati dalla famigerata riforma del Governo Monti, capolavoro della già citata ministra proponente.

Nel provvedimento si dovrebbe anche favore l’accesso alla pensione per i lavoratori precoci, e per coloro che hanno svolto lavori usuranti. Si prevede d’ introdurre il riscatto laurea gratuito e la ricongiunzione delle contribuzioni versate a diversi istituti previdenziali. Oltre ad altre misure quali il riconoscimento della quattordicesima erogazione per le pensioni più basse.

Il libro dei sogni è però al momento bloccato, perché mancano le coperture e precisamente due miliardi e mezzo all’incirca. Ci sono non poche categorie di cittadini che, scottati da precedenti intuizioni di Renzi, iniziano a tremare temendo che il nostro continui a fare “il passator cortese” rapinando molti cittadini con le casuali più disparate, per graziarne pochi.

Ma intanto vengono diffuse le cifre della situazione aggiornata dei conti dello Stato.

Il debito delle amministrazioni pubbliche a giugno e' attestato a 2.248,8 miliardi, in aumento di 7,0 miliardi rispetto al mese precedente.

Gli effetti dell'emissione di titoli sopra la pari, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio dell'euro hanno ridotto il debito per 4,4 miliardi. Scendendo più nel dettaglio possiamo osservare che il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 9,3 miliardi di euro, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 2,3 miliardi. "Un debito mostruoso quello dell'Italia che continua a crescere senza sosta, e che ad oggi grava per 37.480 euro sulle spalle di ogni italiano - afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi - Il Governo Renzi non ha saputo frenare il debito pubblico, che anzi continua ad aumentare al ritmo di oltre +1.286 euro a cittadino solo nei primi 6 mesi dell'anno, neonati compresi".

Il debito in mano a investitori esteri è risultata pari al 37,6% del totale, praticamente invariata dal 37,5% di aprile. Il dato emerge dal supplemento Finanza pubblica del bollettino statistico della Banca d'Italia. Nei primi sei mesi del 2016 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 197,4 miliardi, in aumento del 5,5% su anno.

Lo Stato continua a mostrarsi un pessimo amministratore ed un fagocitatore di risorse, nonostante i risparmi degli enti locali che si traducono in una drastica diminuzione dei servizi a danno dei cittadini. La crescita economica è pari a zero  e la fiducia nello Stato segue di pari  passo.

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Articolo pubblicato il 13/08/2016