Regione Piemonte: i carri bestiame dell’assessore Balocco

Oltre ai ritardi, i treni soppressi e la Cuneo Nizza al palo

Puntuale come ogni anno arrivano le proteste dei cittadini piemontesi che si avvalgono del treno per raggiungere la riviera ligure. Negli anni scorsi era assessore regionale ai Trasporti l’evanescente Barbara Bonino, nota per la sua proverbiale lontananza dal disbrigo dei doveri d’ufficio.

Dall’anno scorso le sorti dell’assessorato  sono rette da Francesco Balocco, dall’aspetto maggiormente serioso, ma la musica non cambia. Il cahier de doleanche è corposo. Treni sporchi, super affollati, malesseri frequenti tra i viaggiatori che sono stipati all’inverosimile per lunghe ore tra la sporcizia dei vagoni e l’assenza fisica dei controllori, per non parlare dei ritardi e dei treni soppressi.

L’ennesimo grido di dolore ci giunge lunedì 8, ove dagli spazi angusti e meleodoranti del regionale 10107 in servizio da  Torino a Ventimiglia, eleva il suo vibrato disappunto Federica Fulco, attuale neopresidente del comitato cittadino Torino Movimento ed ex presidente del Coordinamento Comitati.

“In tale veste, ci precisa, già negli anni scorsi avevo denunciato la situazione vergognosa che si viene a creare nella circolazione dei treni per il mare, con gente perennemente accalcata”

Per poi proseguire” dal primo agosto, sul capo dei viaggiatori onesti che pagano il biglietto, le ferrovie hanno calato un ulteriore macchinoso meccanismo di acquisto e obliterazione del biglietto, con l’indicazione perentoria e aprioristica del giorno d’inizio del viaggio, ma sempre quel cittadino che paga regolarmente il biglietto si chiede, a quale pro s’introduce tale vessazione ulteriore ed eccessiva, quando la regione Piemonte non è in grado di programmare la capienza dei treni, in un periodo di vacanza ormai noto e consueto quando il  numero dei viaggiatori è ampiamente superiore alla media, conclude la presidente Federica Fulco”.

Chiamparino e i suoi sodali, seguendo l’esempio dei ministri e di altri enti governativi, ci riversano ogni giorno infinite norme e prediche inutili sull’ecologia, il rispetto dell’ambiente e litanie di questo genere.

Parimenti si penalizza l’unico mezzo di trasporto ecologico che potrebbe togliere dalle strade parecchi mezzi di trasporto singoli e collettivi, anche considerando, almeno nel caso in esame, che l’autostrada che conduce alla riviera dei fiori non comporta di certo oneri modesti a carico del viaggiatore.

E, oltre alla colpevole puzza, alle bestioline che vellicano le terga dei viaggiatori e la gente stipata, ci sono altre colpe gravi in carico alla pubblica amministrazione.

La linea che ci conduce al mare corre su un binario unico da Ceva ad Arma di Taggia. Lavori infiniti in Liguria, paroloni, promesse, ma da anni nulla si muove. Altra vergogna, questa volta tutta piemontese, interessa la gloriosa Cuneo Ventimiglia che, per ragioni di sicurezza, imposte dai Francesi, ai nostri treni(due sole coppie al giorno) non è consentito di superare i 40 Km. orari in territorio francese, con dilatazione notevole del tempo di viaggio. Il Governo ha stanziato 29 milioni di euro e così pure la Francia, per l’adeguamento della linea alle norme sulla sicurezza.

Da oltre un anno avevamo chiesto all’assessore Balocco  ed al suo portavoce, di rendere pubblica l’entità dei lavori necessari al ripristino della normale viabilità ferroviaria, oltre alle tempistiche occorrenti. Nulla è stato ancora pubblicato in merito. Si è pure arenato, con il colpevole silenzio della Regione Piemonte, l’aggiornamento delle già abbozzate intese tra Parigi e Roma per il riconoscimento del carattere internazionale della ferrovia.

Con tale accordo, i due governi dovrebbero farsi carico degli oneri della linea ferroviaria e non più le rispettive regioni. Anche qui nulla si muove, nonostante le periodiche pressioni del comitato a tutela della ferrovia Cuneo Nizza, che raggruppa migliaia di utenti.

Vorremo consigliare all’assessore Balocco, complici le giornate di riposo agostano di rileggersi la storia dei trasporti della  provincia di Cuneo. Dopo le significative distruzioni belliche, furono principalmente i politici della provincia, i sindaci e l’amministrazione provinciale, d’intesa con i politici d’oltralpe e della Liguria a farsi carico e smuovere gli ostacoli, non solo di natura economica alla ricostruzione.

Così il 6 ottobre del 1979, i treni fischiarono nuovamente in valle Roja sulle linea interamente ricostruita.

Ma questi tenaci si chiamavano,Giovanni Battista Bertone, Vittorio Badini Confalonieri, Adolfo Sarti, Antonio Giolitti, Pierluigi Romita, Giusepp Biancheri, Giovanni Falco, monsieur Palmero, Tancredi Dotta Rosso, tanto per citare i principali.

Oggi purtroppo la provincia di Cuneo è rappresentata da un assessore rinunciatario e da un presidente delle provincia e sindaco di Cuneo che, al massimo della coerenza, non ha ancora deciso con quale schieramento di presenterà alle elezioni del 2017. Chiamparino si dia una mossa, prima di finire anche lui nel ridicolo, che prima ancora di far ridere, desta compassione.

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Articolo pubblicato il 10/08/2016