A Nizza, migliaia di cittadini commossi ricordano l’eccidio del 14 luglio

Ieri mattina si è tenuta la seconda manifestazione per non dimenticare

Dopo infiniti tentennamenti a Nizza, le autorità municipali e i responsabili dell’ordine pubblico, hanno autorizzato un momenti di ricordo per le vittime del 14 luglio.

Quest’atteggiamento, un po’ inconsueto per una riunione pacifica e apartitica, è essenzialmente dovuto per le conclusioni cui era giunta la prima, spontanea manifestazione del 18 luglio, a pochi giorni dal massacro che a Nizza causò 85   morti e numerosi feriti, alcuni sopravvissuti con pesanti invalidità permanenti ed altri ancora in cura. Tra le vittime ed i feriti gravi, vi sono stati anche alcuni piemontesi.

Così alle 11 di ieri, circa duemila persone si sono radunate all’interno del giardino Albert I° , senza interrompere la circolazione stradale, all’inizio della Promenade des Anglais, il luogo dove si è consumata l’esecrabile mattanza.

Ci sono parecchi fiori bianchi tenuti in mano dai partecipanti e 85 palloncini bianchi e stelle che simbolizzano le vittime del vile attentato.

Ne parliamo con uno degli organizzatori, sulle motivazione di questa mobilitazione popolare: “ Abbiamo inteso organizzare una cerimonia semplice e apolitica dedicata al raccoglimento. Il nostro unico obiettivo è creare un momento d’intimità tra di noi, Nizzardi e persone che, a titolo diverso sono state affettivamente colpite dall’attentato.”  Per poi precisare“ Non c’interessa la politica, ma tutti possono partecipare, anche i politici se lo desiderano”. Jacques Agid, un altro organizzatore ci dichiara “Noi auspichiamo che quello di oggi sia un raccoglimento nella dignità, con un autentico momento di silenzio che non deve essere guastato da fischietti e altri suoni impropri”

Lo scenario è stato commovente. Anche  molti turisti hanno disertato le spiagge, che, soprattutto nelle domeniche di agosto sono solitamente gremite.

Ma, abituati alla presenza scomposta dei politicanti di casa nostra, quando si è cercato di organizzare manifestazioni di cordoglio, quel che più colpisce a Nizza è la spontaneità e la naturalezza dei presenti, con i politici assenti. Le persone numerose che partecipano sono commosse e silenziose. Gli organizzatori non si perdono in discorsi fumosi.


Si alternano alla lettura dei nomi delle vittime e fanno seguire musiche di sottofondo e qualche canzone eseguita da due solisti di Nizza. Poi, verso mezzogiorno si é cantata coralmente “Nissa la Bella”, l’Inno scritto in Nizzardo, la lingua locale parlata ai tempi della gloriosa Contea di Nizza, facente parte degli Stati dei Savoia.

Grande è stato coinvolgimento dei partecipanti, con la ripetizione dei ritornelli seguiti dal grido Nissa, NIssa per ricordare con orgoglio le origini di questa città, ferita ma non piegata.

E poi seguito in raccoglimento il canto della Marseillaise, l’inno nazionale Francese. A mezzogiorno un lungo e ripetuto minuto di raccoglimento e un colpo di cannone che ha segnato lo scioglimento dell’adunata civile.

Sono giorni difficili e, anche in seguito al recentissimo ferimento con il machete di due donne poliziotto avvenuto a Charleroi in Belgio, ogni minimo segno è percepito e frainteso.

A Nizza, come documentato nelle foto pubblicate, si sono creati piccoli altarini di fiori, con scritti di testimonianze depositati, lumini accesi e oggetti personali rinvenuti nei singoli luoghi della mattanza. C’è la psicosi dei pieds noir, ci precisa un agente di polizia che intende restare anonimo.

La promenade, la spiaggia e i luoghi di ritrovo, sono presidiati da militari in assetto di guerra. Le manifestazioni estive già programmate, si svolgeranno se potranno essere garantite le misure di sicurezza. Altrimenti, come è avvenuto a Lille, nel Nord della Francia, per il mercato delle pulci, verranno annullate.

Tornando alle difficoltà frapposte dalle autorità per l’organizzazione dell’evento di ieri, ci viene precisato che c’erano dubbi sull’effettiva partecipazione popolare, da quantizzare, sul rischio dell’occupazione delle vie d’accesso e via di questo passo.

In effetti, alla prima spontanea manifestazione dove, oltre al sindaco ed alle autorità regionali, partecipò il primo ministro Manuel Valls, il grido spontaneo che usciva dalla folla era “Assassins, assassins”. Gli organizzatori del momento di raccoglimento, minimizzano la reazione popolare, ma evidenziano le caratteristiche peculiari di questo tipo di terrorismo ove anche il carnefice s’immola e la prevenzione risulta pressoché impossibile.

Sule modalità di  svolgimento delle raccapriccianti vicende del 14 luglio, sono seguite inchieste e scarico di responsabilità tra la polizia nazionale e quella municipale, con scambio di querele e, purtroppo richiesta da parte di Parigi di omettere la verità sui fatti e sulla visione dei filmati.


Alcuni partecipanti dapprima titubanti, mi hanno confermato un atroce dubbio che anche da noi era emerso. “E praticamente impossibile accedere con le automobili sulla promenade des Anglais quando si organizzano i fuochi d’artificio del 14 luglio, con la strada sbarrata, il traffico deviato e l’illuminazione pubblica spenta per facilitare la visione dello spettacolo pirotecnico.

Che poi a infrangere le barriere sia stato un Tir privo d’insegne commerciali…

Omettiamo le conclusione, non avendo potuto visionare filmati che mi viene assicurato, stanno circolando.

Il sentimento di pietà e raccoglimento è sincero e palpabile, non disgiunto dalla rabbia di molti per non sentirsi abbastanza difesi. Intanto si sta organizzando un altro momento di raccoglimento per i prossimi giorni. Lo scenario prescelto dovrebbe essere davanti al Négresco, l’hotel di gran lusso sulla Promenade, trasformato in un ospedale da campo per ricoverare i feriti al momento dell’eccidio.

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Articolo pubblicato il 08/08/2016