Ley mordaza: la legge spagnola che proibisce di fotografare la polizia e limita la libertà di manifestazione.
Federica Allasia per "Civico20"

È tempo di vacanze e la Spagna si riconferma una delle mete più gettonate tra i turisti italiani; forse però non tutti conoscono una tra le leggi più discusse e pericolose in vigore nel territorio iberico. Vediamo di cosa si tratta.  

Ley Orgànica de seguridad ciudadana (Legge sulla sicurezza pubblica), questo il nome della norma in vigore dal luglio 2015 che ha introdotto 44 nuove infrazioni suddivise, in base alla rilevanza dell’illecito commesso, in tre categorie: molto gravi, gravi e lievi.

Definita dal New York Times una “legge abominevole che riporta la Spagna in maniera inquietante ai tempi bui di Franco” e prontamente rinominata dalle opposizioni “Ley mordaza” (legge bavaglio), nonostante le proteste nazionali – a nulla è valso il ricorso al Tribunale Costituzionale- e le critiche di numerose associazioni internazionali – prima fra tutte Amnesty International-, la norma è divenuta effettiva alcuni mesi prima della fine della legislatura di Rajoy.

La legge, che rimette alla competenza della polizia e non dei giudici (come avviene generalmente) la valutazione della liceità delle proteste organizzate, punisce con una multa pari a 30.000 euro i cittadini che partecipino a manifestazioni non autorizzate, e con una pena pecuniaria di 600.000 euro le proteste che si svolgano davanti ad edifici governativi.

 

È vietato salire su edifici o monumenti per protesta senza autorizzazione, nel caso in cui esista un rischio certo di provocare danni a persone o cose e viene multata anche la disobbedienza o la resistenza alle autorità o agli agenti.

L’interruzione di atti pubblici (ad esempio comizi, manifestazioni sportive o religiose) e il rifiuto di essere identificati dalla polizia comporta la comminazione di multe comprese fra i 600 e i trentamila euro, e chi viene sorpreso a bere alcolici per strada sarà punito con una multa fino a 600 euro; la sanzione sarà pagata dai genitori qualora l’illecito sia commesso da un minorenne. La pena aumenta (da 600 a 30.000 euro) in caso di arresto in flagranza per consumo di marijuana in locali o su mezzi pubblici.

La “Ley mordaza” vieta inoltre qualsiasi tipo di appello alle manifestazioni di piazza su Twitter, Facebook e Instagram e prevede una multa che può arrivare a 33mila euro ai danni di quanti registrino o diffondano immagini della polizia, oltre al sequestro del materiale. Tali attività sono consentite soltanto ai giornalisti, purchè motivate dal soddisfacimento di scopi informativi.

 

Sono previste multe anche per i soggetti sorpresi ad abbandonare per strada mobili, automobili, contenitori o altri oggetti e per quanti cerchino di impedire uno sfratto. La misura impone poi che ognuno conservi con cura il proprio documento d’identità e sancisce una pena per quanti, fermati dalla polizia, non lo esibiscano o non ne denuncino il furto o lo smarrimento.

È inoltre prevista una multa per le persone che proiettano fasci di luce laser su piloti o conducenti di mezzi pubblici. 

Secondo le opposizioni, la legge, che limita la libertà di espressione e di manifestazione, sarebbe stata utilizzata da Rajoy come strumento atto a reprimere qualsiasi forma di dissenso pericolosa a fini elettorali e avrebbe contribuito di fatto a trasformare la Spagna in uno Stato di polizia.

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Articolo pubblicato il 08/08/2016